Resterà sino a gennaio la mostra “Essere Guido Crepax” a palazzo Leone da Perego a Legnano
Il viaggio nella mente di Crepax sarà visitabile (ad ingresso libero) sino a giovedì 22 gennaio. Esposte oltre 60 tavole originali e più di 20 litografie firmate dall’autore
L’inchiostro nero come la pece racchiuso in un segno che scorre leggero sulla carta, capace di raccontare sogni nascosti e audaci ricchi di particolari narrativi e di silenzi suggestivi. Inmersiva la mostra “Essere Guido Crepax – l’uomo che disegnò l’inconscio” allestita nelle sale di Palazzo Leone da Perego a Legnano. L’inaugurazione dell’esposizione, cura dall’Archivio Crepax e da scheriANIMAndelli, è stata fissata alle 18 di venerdì 2 dicembre. Nelle sale si potranno trovare oltre 60 tavole originali e 20 litografie firmate dall’autore. E lì lo spettatore troverà personaggi come Valentina, Bianca e la contessa. E non mancano gli accenni alla psicanalisi che in Crepax appare come, nella “Coscienza di Zeno” di Italo Svevo: «un’avventura psichica», pari ad entrare «in un bosco non sapendo se c’imbatteremo in un brigante o in un amico. E non lo si sa neppure quando l’avventura è passata». Il viaggio nella mente di uno dei più grandi illustratori del secolo scorso, sarà visitabile (ad ingresso libero) sino a giovedì 22 gennaio (il venerdì dalle 18 alle 20, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19). «La nostra proposta espositiva segue due filoni – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Guido Bragato -, assessore alla Cultura: quello degli artisti che operano sul nostro territorio e quello dei nomi di risonanza più vasta. È questo il caso di Guido Crepax, illustratore di fama mondiale che, a quasi vent’anni dalla sua scomparsa, continua a parlarci attraverso i suoi lavori e all’impegno e alle iniziative portati avanti dall’Archivio voluto dalla sua famiglia».
A presentare in anteprima “Essere Guido Crepax” sono stati Paolo Scheriani e Nicoletta Mandelli entrambi curatori della mostra inedita organizzata dal Comune di Legnano. Con loro, oltre all’assessore Bragato, Antonio Crepax fratello del noto fumettista e Caterina Crepax (la figlia di Guido Crepax). «Questa mostra nasce con l’intento di far conoscere il mondo immaginifico di un artista che ha profondamente influenzato il fumetto europeo dalla seconda metà del XX secolo dando importanza più alle suggestioni che le sue opere generano che all’aspetto biografico e documentale della sua produzione – spiega Nicoletta Mandelli, curatrice della mostra. Illustratore, grafico, fumettista, Crepax è noto soprattutto per il personaggio Valentina, da lui creato nel 1965 e molto rappresentativo dello spirito degli anni Sessanta e Settanta. La serie di fumetti e libri di Valentina sono famosi per il sofisticato disegno di Crepax e per la trama psichedelica e sognante, ma il mondo di questo illustratore è molto più complesso e cangiante e Valentina è solo una delle interpreti della sua narrazione».
Nell’arco dei due mesi di esposizione si terranno eventi a corollario della mostra che racconteranno in modo ancora più approfondito l’universo di Guido Crepax; visite guidate, letture sceniche, focus, momenti musicali, proiezione di documentari arricchiranno la mostra sino al “finissage” che sarà un modo di festeggiare i 90 anni dalla nascita del maestro, che cadranno il prossimo 15 luglio. «La mostra rappresenta un’occasione per addentrarsi nella mente dell’uomo Crepax, ancor prima che nella mente dell’artista – afferma Antonio Crepax -. Si cercherà di “decifrare” indizi che nostro padre ha disseminato nel suo lavoro per capire cosa sottende l’atto creativo».
Cosa c’è in mostra?
L’esposizione si sviluppa nelle sale del Palazzo Leone da Perego. La prima sala è dedicata alla famiglia e al mondo borghese del periodo di Crepax. Dalla seconda sala in poi ci si addentra nella mente dell’autore: si passa dalla psicanalisi, all’opera di Schnitzler “Doppio sogno” con rimandi al film di Kubrick “Eyes Wide Shut” che di questo romanzo breve è la trasposizione cinematografica. La sala centrale è dedicata all’alter ego di Crepax, che altri non è che Valentina. La sala successiva mette in mostra le “alterazioni mentali” che il maestro sapeva descrivere con maniacale precisione attraverso l’arte dell’illustrazione. Segue poi la sala dedicata al momento definito “psichedelico” e giocata sul colore, in contrapposizione al bianco e nero che contraddistingue le sale precedenti. Si chiude il percorso con la sala dedicata al teatro grazie alle tavole originali della Lulù di Wedekind con la regia di Mario Martone e la Salomè, una rivisitazione del mito di Salomè in chiave moderna nella scrittura di Paolo Scheriani, che è diventata poi uno spettacolo teatrale con il coinvolgimento dello stesso Crepax, inizialmente, e in seguito della figlia Caterina, che ne ha curato le scene e i costumi. A corredo opere di Caterina: vere e proprie sculture di carta.
Guido Crepax
È nato a Milano nel 1933, è uno dei massimi autori italiani di fumetti e il più noto nel campo del fumetto d’autore per adulti. Laureatosi in architettura, ha preferito dedicarsi al disegno, prima come illustratore di cover di vinili (ne ha realizzate oltre trecento) e poi come grafico pubblicitario, firmando campagne per importanti aziende italiane e straniere. Nel 1965, con la rivista Linus, torna ai fumetti per creare il personaggio che lo ha reso famoso in tutto il mondo, Valentina, a quel tempo, una delle poche protagoniste femminili nel mondo del fumetto cui Crepax affiancherà successivamente altre eroine: da Bianca ad Anita, da Giulietta a Francesca. Meticolose e raffinate sono anche le sue trasposizioni a fumetti di alcuni classici della letteratura: da Emmanuelle all’Histoire d’O, da Justine a Venere in pelliccia. Complessivamente ha disegnato circa centoventi storie per un totale di oltre cinquemila tavole a fumetti e i suoi libri sono stati pubblicati in oltre trecento edizioni nelle principali lingue. In quarant’anni di attività ha realizzato migliaia di illustrazioni per giornali, riviste, libri e per caratterizzare complementi di arredo, tessuti per la casa, capi di moda e oggetti di design. Ha lavorato anche per il teatro, il cinema e la televisione. Nel campo delle stampe d’autore, ha realizzato oltre cento litografie e serigrafie.
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