Dantedì: il poeta invisibile nella riflessione del prof. Angelo Mocchetti
Un mondo quello di Inferno, Purgatorio, Paradiso, che costruisce una rete vastissima di significati e considerazioni come misura del destino di ogni essere umano
La riflessione numero 11 dedicata a Dante Alighieri è firmata dal prof. Angelo Mocchetti. Qui la locandina di Liceali Sempre
Il poeta invisibile
Il movimento costante dei versi di Dante alimenta il male e il bene nella loro indissolubile relazione: quadri di una concretezza emblematica coniugata a una sensibilità metafisico-religiosa. Cosa si potrebbe aggiungere alla “Divina Commedia” a quanto non sia già stato scritto e detto?
Una mole gigantesca di studi ci stringe. Un’idea di Dante e della sua Poesia plasmata e certo consona ai contesti e specificità storico-culturali delle varie epoche. Con una costante. La modernità-attualità del “Sommo Poeta” risiede nella sua estrema variabilità e sperimentalismo in pagine di straordinaria forza e tecnica immaginativa con intento enciclopedico. Nel testo vi è una sottile disseminazione di miti e piani simbolici, a tratti insostenibili nella loro ambivalenza. Un abisso onirico di memorie nella loro traccia invisibile. Il colore dell’opera descrive realtà e spazi di precisa consistenza, ma che non esauriscono la Poesia. Il “viaggio” del Poeta si presta ancora oggi all’esercizio della conoscenza, dell’emozione. Un mondo quello di Inferno, Purgatorio, Paradiso, che costruisce una rete vastissima di significati e considerazioni come misura del destino di ogni essere umano. La grande varietà espressiva viene in parte anticipata da opere precedenti (Rime, Vita Nova, Convivio…) che alimentano in maniera inesausta la descrizione dell’ampio tessuto di relazioni, realtà storico-politiche, soggettività psicologiche e altro che caratterizzano la “Divina Commedia”. Il Poema rappresenta un autentico viaggio nelle emozioni che spesso non si possono esprimere, se non riducendole, a parole. Metrica, ritmo, rime, figure retoriche, similitudini… non spiegano tutto. Il rigore costruttivo, la necessità della rappresentazione nella piena verifica del linguaggio alternativo a quello ufficiale, restano aperti al Poeta Invisibile che li accompagna. Questo rappresenta, almeno per me, il filo segreto che mi coinvolge. Forse la matrice di senso è proprio qui. Le paure, le passioni, le emozioni del Poeta sono ancora oggi le nostre, facendoci toccare quasi con mano le allusioni e le sapienze, l’ansia verso l’essenziale di ogni situazione o frammento pur da punti di vista diversi e fuori dalle catene di consonanze che spesso ci incantano quando guardiamo agli avvenimenti e al mondo da contemporanei.
Prof. Angelo Mocchetti
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