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Ustica: tutta la verità al Welcome Hotel

L'ha raccontata il giornalista Rino Di Stefano, autore di un articolo che svela il mistero di un "pezzo di Storia d'Italia"...

Non è mai facile dire la verità. Avere il coraggio di dirla, quando viene addirittura nascosta da almeno 16 morti sospette. Rino Di Stefano, giornalista e scrittore, venerdì sera, nella Sala Blu del Welcome Hotel, ha “tirato fuori” il suo articolo sul "mistero" di Ustica e ha coinvolto profondamente, emotivamente i presenti.

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Il "mistero" di Ustica al Welcome Hotel 4 di 14

Di colpo si sono spente le luci ed è partito un filmato. Tir che trasportavano i resti dell’aereo recuperato a 3000 metri sotto il mare. Lì, nell’hangar a Bologna, dove pezzo per pezzo viene ricostruito. Parenti, amici delle vittime si aggirano tra quei resti … cercando la verità

Insomma, un altro “pezzo” tremendo della Storia d’Italia: "Questa sera – così Giuseppe Calini ha presentato Di Stefano – abbiamo la fortuna di ascoltare direttamente da lui la verità, scritta tanti anni fa in un articolo e tenuto poi “chiuso a chiave” su invito niente meno che da Indro Montanelli, allora fondatore e direttore del Giornale".

Sono affiorati i ricordi degli anni di piombo. Rino Di Stefano è stato minacciato dalle BR. Tanti giovani in sala… “ Ragazzi, sapete chi sono le BR?", la domanda di Calini. Qualcuno accenna un sì… altri capiscono che stanno per ascoltare davvero un “pezzo di Storia d’Italia”

Rino si siede e inizia il suo racconto. Impressionante. Nomi, cognomi, date, tutto si incastra alla perfezione. La verità piano piano salta fuori tra quell’ intreccio mondiale italiano, americano, francese, libico. Non si scherza, poteva nascere una guerra.

I francesi, ripete più volte il giornalista, non hanno mai collaborato, mai! Lo ripete a alta voce. Gli americani si. E poi … dietro al Dc9 non c’era un solo mig libico, ma 2 e sull’altro un certo Gheddafi. Tornavano in Libia di nascosto, con il consenso del governo italiano, nella scia dei nostri aerei di linea. I francesi hanno fatto una vera e propria azione di guerra, pagata dai quei poveri passeggeri, 81 persone di cui 15 bambini.

Alla fine applausi per questo giornalista coraggioso e rabbia per questa vicenda.

"Un grazie enorme a Rino Di Stefano, una serata indimenticabile – il commento finale di Giuseppe Calini – . La verità di Ustica è stata un caso. Ormai era ufficiale un’ esplosione in volo. Rino a quel tempo era in Inghilterra. I colleghi inglesi gli hanno chiesto se sapeva qualcosa di quel disastro perché hanno fatto vedere un filmato sulla tragedia. Lui, vedendolo, ha scritto l’articolo. Le traettorie del DC9, del missile, dei caccia erano segnati perfettamente. La verità era in quel filmato ma nessuno sapeva in Italia. Lui scrisse l’articolo in base a quel video. Se non fosse stato per questo probabilmente la verità non sarebbe mai venuta a galla. E’ bello che nella nostra semplicità, nella sala blu, riusciamo a “tirare fuori “ verità nascoste da anni. Tony Capuozzo ha descritto quello che era successo 1 anno prima della conclusione della vicenda Marò. Per il Vajont, con il film/documentario, per la prima volta si è descritto tutto, compreso la “galleria di by pass” quella che definisco l’arma del delitto. Nemmeno nel film di Martinelli c’è e ieri, “riesumando “ l’articolo di Di Stefano è venuta a galla un’altra tremenda verità. Rino ha portato i saluti dei dipendenti di Itavia, l’hanno chiamato giovedì per farli ricordare nella serata,, hanno tutti perso il lavoro…) e ha detto che fino a settimana scorsa ancora dai canali ufficiali di stato hanno cercato di nascondere la verità dicendo che non era un missile  quello che ha colpito l’aereo. Nel nostro piccolo … verità tremende".

Immagini di Antonio Emanuele

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Maggio 2017
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