Conversando con Giancarlo Restelli
Giovedì 20 aprile alla biblioteca civica
Giovedì 20 aprile alle 17.30 nella Sala Conferenze della Biblioteca Civica nuovo appuntamento con il ciclo di conversazioni Pomeriggi d’autore, organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Città di Castellanza in collaborazione con la Biblioteca Civica. Ospite di Pomeriggi d’autore sarà Giancarlo Restelli, insegnante di Italiano e Storia presso l’Istituto Tecnico Antonio Bernocchi di Legnano. In collaborazione con ANPI e l’Amministrazione Comunale di Legnano, Restelli lavora per il “Giorno della Memoria” dal momento dell’istituzione di questa ricorrenza. In passato ha lavorato con l’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) di Milano, che si occupa di studiare e divulgare, in particolare fra i giovani, la storia del fascismo, della Resistenza e della deportazione nei lager nazisti, e il Circolo Buonarroti.
In occasione della ricorrenza del 25 aprile, Restelli ha realizzato alcuni lavori di carattere storico sulla Resistenza e le stragi naziste in Italia presentati prevalentemente agli studenti di Legnano. Da alcuni anni è attivamente impegnato nelle scuole, sale comunali, presso associazioni culturali o nelle biblioteche per la trattazione di tematiche storiche attinenti i propri studi. Il 5 novembre 2015 è stato insignito dal Comune di Legnano del titolo di “benemerito” per le attività svolte soprattutto nel mondo della scuola.
Molti i saggi pubblicati dedicati ai grandi temi della storia del secolo scorso: “Auschwitz, la barbarie civilizzata” , “Viaggio in un mondo fuori dal mondo” (2004-2005), “Le foibe e l’esodo giuliano-dalmata: la storia negata” (2007), il volume realizzato in collaborazione con il Liceo “Cavalleri” di Parabiago “Il volto di Medusa. Vivere e morire nelle trincee della Grande guerra” (2008), “Risorgimento, questioni aperte” (2011) in collaborazione con alcuni docenti di cinque Istituti superiori di Legnano e zona, “Dalla Battaglia d’Inghilterra a Mauthausen. La vicenda umana di Ilario Cavatassi” (2012). In collaborazione con l’ANPI di Legnano e alcuni colleghi ha pubblicato “I deportati politici dell’Alto Milanese” (2014), una vasta ricerca volta a dare un nome e un volto ai tanti deportati politici dell’Alto Milanese. Nel 2014 ha lavorato con alcuni colleghi a una mostra sulla Grande Guerra che è stata presentata a Cuggiono nel novembre 2014 e poi in altre città in occasione del centenario della Prima guerra mondiale, da cui “Tra fili spinati e trincee. L’inutile strage che segnò il Novecento” (marzo 2015). Attualmente sta lavorando con Renata Pasquetto, Luigi Marcon e Gianni Cattaneo a un libro dedicato a Legnano durante la Grande Guerra la cui pubblicazione è prevista per il novembre 2018.
Nell’incontro di Martedì 20 aprile Giancarlo Restelli presenterà la pubblicazione Gli intellettuali e la Grande Guerra, una raccolta di saggi e scritti di docenti e di appassionati di storia, coordinati da Restelli che è il curatore dell’opera, che analizza il ruolo degli intellettuali italiani, divisi tra interventisti e oppositori all’ingresso dell’Italia nella Prima guerra Mondiale. Come precisa Restelli, la scelta di dedicare un libro agli intellettuali al tempo della Grande Guerra risponde a diverse motivazioni: “Prima di tutto non dobbiamo dimenticare che dal 2014 al 2018 ogni anno appartiene al centenario di questa guerra che ha provocato grandi cambiamenti in Europa (pensiamo al fascismo, al nazismo e poi alla seconda guerra mondiale) senza contare i milioni di vittime Seconda cosa volevamo cogliere l’occasione per studiare da vicino il ruolo degli intellettuali italiani nella guerra che, come si può immaginare, è stato fondamentale. Gli intellettuali hanno avuto il compito di tradurre in ideologie, spesso fumose e contraddittorie, questi interessi corposi legati a sfere di influenza politica, militare e affaristica che l’Italia avrebbe conquistato. L’obiettivo era il consenso alla guerra. “Fabbricare la vittoria!” come è stato detto. Questo compito (il consenso per la vittoria) non si è esaurito con il 24 maggio 1915 ma è continuato per tutti gli anni di guerra con un ruolo particolarmente importante soprattutto dopo Caporetto quando tutto sembrava sfasciarsi ed era fondamentale mantenere in piedi lo Stato e l’esercito. Anche in questi frangenti il contributo dato dagli intellettuali non è mancato (Ufficio P). P come propaganda all’interno dell’esercito".
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