Radice brinda al quarto anno da sindaco a Legnano e già si pensa alle prossime urne
Nel bilancio quadriennale, esiste apprezzamento per interventi nel sociale e nella rigenerazione di impianti scolastici e sportivi, ma restano le criticita’ in ambito di viabilità, ecologia e urbanistica. Intanto, si avvicinano le elezioni e il centrodestra deve ancora individuare l'anti-Radice. L’Osservatorio civico scende in campo
Oggi, sabato 5 ottobre, ricorre il quarto compleanno della Giunta Radice. A un anno dalle prossime, possibili elezioni comunali, con un Election Day a giugno 2025, come è stato questo quadriennio? Sicuramente, Radice e i suoi sono stati fedelissimi a quella parte del programma che chiedeva più attenzione al sociale, ai bambini e ai giovani soprattutto in virtù del principio di “una città – ricordava il nostro sindaco – dove le persone possano stare in relazione”.
Dopo un anno faticoso per il Covid, è arrivata la crisi climatica. Solo dopo, ecco le opere per rivitalizzare impianti sportivi e palestre, i lavori di Cap Holding per l’invarianza idraulica, quelli per il museo dei bambini, gli interventi de “La scuola Si fa Città”, l’apertura della ex Casa Accorsi (foto accanto), l’impegno nell’area ex Bernocchi (lungo l’Olona). Tutti interventi con riscontri non sempre apprezzati. Il caso del Museo dei bambini appare il più evidente, soprattutto per la spesa richiesta di 5 milioni di euro.
Ma è la viabilità l’ambito che sta facendo chiacchierare maggiormente i legnanesi. La rivoluzione nel traffico, ben prevista dalla programma elettorale, con ciclabili un po’ ovunque ha suscitato la nascita di comitati spontanei di cittadini, come mai accaduto. L’impegno di condividere i progetti, da parte di Radice, si è quasi sempre scontrata con l’opposizione dei legnanesi, che non si sono sentiti considerati.
Via Volta, piazza del Popolo, via XXIX Maggio, via Novara , foto accanto, anche via Polo e forse viale Toselli, dove la viabilità è stata modificata per dare spazio alle biciclette e limitare l’uso dell’auto, sono scese in… piazza. Secondo Radice, critiche più dettate dai “social” che realistiche. Quindi, destinate a smarrirsi nel tempo. Sarà così? Incideranno sul prossimo voto?
La scommessa è aperta, anche perchè la delusione in ambito ecologico (il termovalorizzatore di Borsano è sempre attivo), l’amarezza per la rinuncia alla nuova piscina ( mai progettata al posto della piazzola di via Menotti), le tensioni in tema urbanistico (dove è finita, tra le altre iniziative, la Mani Futura?), la criticata gestione dei fondi del PNRR potranno influire nel segreto dell’urna.
Tuttavia, il centrosinistra continua ad avere un vantaggio sugli avversari politici nelle prossime elezioni comunali. Lorenzo Radice sarà sicuramente il candidato a guidare il gruppo, sempre compatto, allineato come tanti… soldatini. Definizione della coalizione al governo, coniata in senso critico dalle minoranze. Avere un leader che già lavora da tempo per la riconferma non è un dettaglio.
E gli altri, soprattutto il centrodestra? Il candidato lo sceglierà Fratelli d’Italia (nella foto, al centro, il presidente del Circolo Borsani, Francesco Terreni, con a destra l’assessore al bilancio di Parabiago, Mario Almici, e Nicola Cavallari). Questa volta non se la faranno scappare di certo. Ma il volto ha ancora quello di mister X. Qui la scommessa sarà sulla capacità di sapersi riunire tutti (FdI, Lega e FI) attorno alla sua personalità e, poi, di restarci.
Come in campo nazionale, tuttavia, il centrosinistra non potrà godere di un Campo Largo. Il Movimento 5 Stelle in questi anni si è defilato del tutto e, dovesse accadere una scissione, peggio ancora. Resta sempre la figura di Riccardo Olgiati su cui concentrarsi. Ma l’ex deputato tornerà a guidare il movimento locale? Tra i dubbi attuali, il Terzo Polo come si collocherà? Se Azione appare vicina a Radice, Italia Viva è alquanto più distante.
Una certezza dovrebbe arrivare dall’Osservatorio civico. Infatti, il gruppo eterogeneo ha deciso per la discesa in campo. A breve, la presentazione della lista, con l’ambizione di riunire tutti i civici esclusi dalla maggioranza. Single, almeno così appare oggi, è la figura di Franco Brumana (a destra nella foto con Federico Amadei), sempre deciso a proseguire l’esperienza con il Movimento dei cittadini.
In questi quattro anni, le tensioni dell’ultima campagna elettorale hanno recitato spesso un ruolo fondamentale nel confronto amministrativo, aumentando ancor più ansie ed eccitazione. Queste ruggini torneranno a manifestarsi nella prossima tornata? L’attuale clima non lascia molto spazio a una serenità politica. Quanto accade in ogni seduta di consiglio comunale lo dimostra ampiamente. Dobbiamo aspettarci, quindi, una campagna elettorale con i fuochi d’artificio? La preoccupazione esiste.
Il venir meno di una solidarietà politica bipartisan, richiesta ad esempio da Letterio Munafò, dopo l’assoluzione definitiva dell’ex sindaco Fratus e degli assessori Cozzi e Lazzarini, è stato un altro segnale di una mancata distensione politica. Un’occasione persa in ottica futura.
“Tutta Legnano si unisca per la completa riabilitazione di Fratus, Cozzi e Lazzarini”
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