Il Palio di Legnano non si ferma mai! Il diluvio piombato sulla città non è una novità per la festa del nostro Carroccio. Questa volta, però, è arrivato a manifestazione in corso, creando un forte disagio all’organizzazione e agli spettatori. Non solo, purtroppo ha lasciato le contrade con qualche costume bisognoso di cure, perchè inzuppato d’acqua, il peggior nemico di una perfetta ricostruzione storica d’abito. Eppure, anche ieri, nessun rinvio. Il tracciato del Campo ha tenuto e, dopo una prima incertezza, si è deciso di correre. Un’altra vittoria per il progetto datato una decina d’anni fa, quando all’erba è stata preferita la sabbia. Questa sabbia, con la caratteristica di non temere la pioggia. Altrove, in qualsiasi altro palio, non si sarebbe mai corso.

I telespettatori di Antenna3, in una trasmissione prodotta dalla Fondazione Palio (mancava solo la grandine a creare qualche altro ostacolo sulla strada del successo organizzativo ed eccola arrivata!), hanno potuto godere dello spettacolo e della tensione del momento grazie ai mezzi televisivi del gruppo Mediapason. Inevitabili problemi tecnici (come i costumi storici, anche le attrezzature tv  non amano l’acqua) sono stati superati in breve tempo e lo spettacolo è proseguito, raggiungendo sette ore continue di immagini e commenti. I dati diffusi in giornata sugli ascolti confermano la bontà del progetto seppur con volti inediti e altri “datati”.

La corsa. La ripercorriamo con il servizio di Eleonora Mainò, collega della Gazzetta di Siena, con noi da una decina d’anni impegnata a vivere direttamente il Palio: «Alla fine della giornata, sarà il secondo Palio, nell’arco di due giorni a corrersi di notte. La Flora Sant’Erasmo Legnarello San Domenico nella prima, nell’altra San magno San Martino San Bernardino Sant’Ambrogio. Due tra le favorite, La Flora e Sant’Erasmo insieme, più l’avversario dei bianco azzurri, San Domenico. Ma anche nell’altra una coppia di avversarie. Il Palio delle incertezze diventa quindi ancora più confuso sulle ipotetiche strategie delle avversarie. Avversarie che nella prima batteria devono pensare più ad avvicinare i cavalli al canape che a guardarsi».

La prima batteria: «Le parti sono chiare e dopo una mossa lunga e statica in testa parte Legnarello dietro San Domenico con la Flora addosso che recupera e tiene la seconda  posizione, rimane tutto invariato dietro le avversarie cadono e i due di testa possono permettersi di risparmiare energie».

La seconda batteria: «Quando si parte la sorpresa è San Bernardino, Gavino tiene botta, regge un attacco forte di Dino Pes, volano scintille e passa Sant’Ambrogio. San Martino terzo ci prova fino all’ultimo metro, ma il posto in finale è per Sant’Ambrogio e San Bernardino. In finale dunque le tre accoppiate più accreditate e San Bernardino»

La finale: «Mossa ancora una volta di studio. Lunga. La interminabile giornata di Palio legnanese prende una piega definitiva verso le 22.25 circa. Si parte. In testa Gavino Sanna, dietro Siri, poi Zedde e infine La Flora. Sembra un film già visto quando però San Bernardino inciampa. Passa Legnarello, Sant’Ambrogio ci prova per tutti e 5 giri, Siri ha il cavallo in mano, non tocca la frusta e riporta il Crocione a Legnarello, con un cavallo di proprietà legnanese.  Una corsa senza sbavature, gode dell’impasse di Gavino Sanna ed interrompe il replay di domenica scorsa. Si dice spesso che chi vince è chi sbaglia meno, Siri, con i colori di Legnarello è quello che ha vinto non sbagliando nulla»