“Saluto fascista” a Legnano: dall’Anpi una lezione di buon senso
Sulla vicenda del presunto saluto romano alla presentazione del centrodestra, il presidente dell'Anpi Legnano ha usato piu' buon senso di tanti politici che hanno commentato fidandosi soltanto dei social
La domanda fondamentale è: perche’? Perchè la campagna elettorale a Legnano è caduta cosi’ in basso? Perchè i social stanno prevalendo in misura così prevalente sulla Buona Politica fatta di sani confronti? Perchè una immagine ripresa da un video viene utilizzata volutamente per gettare discredito su tutta una città? Perchè assegnare credibilità a chi, e si sa, vuole soltanto fomentare odio e falsità?
Oggi si fa campagna elettorale quasi esclusivamente contro gli altri. Oggi sono quotidiani i rilievi mossi al politico avversario considerato “nemico” nel senso piu’ negativo della parola. Nel nome, soprattutto, di un passato che deve essere citato, giustamente, per evitare nuove ricadute, ma troppe volte evocato anche contro chi di quel passato è stato più vittima, che artefice diretto.
Il dato confortante arriva dal fatto che questa linea comportamentale, carica di tanta animosità, è legata unicamente al fenomeno facebook e a una sola parte degli schieramenti elettorali. Diremmo una minima parte. Chiamata al voto, Legnano ha quindi l’occasione più ghiotta del momento. Fare un netto distinguo tra chi pensa al bene della città e chi utilizza la politica e le elezioni per scopi, vendette, richiami esclusivamente personali.
Sulla vicenda del presunto saluto fascista, Primo Minelli, presidente di Anpi Legnano questa mattina ha dato una lezione di buon senso e civiltà. Appresa la notizia, ha desiderato informarsi senza lasciarsi andare a commenti fuori luogo. L’Anpi, che più di ogni altro aveva motivo per giudicare, ha usato testa e giudizio. Forse, qualche candidato alle elezioni (ma anche qualche giornale nazionale) dovrebbe andare a ripetizione di buon senso dal presidente dell’Anpi Legnano.
In serata il Corriere della Sera ha rimosso il video
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