Müster & Dikson di Cerro Maggiore replica ai sindacati: “Già ricollocati 9 lavoratori”
La società Müster & Dikson ha voluto spiegare il suo impegno nel cercare di tutelare i lavoratori ed ha sottolineato di aver già ricollocato alcuni lavoratori, inclusi quelli delle categorie protette
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Müster & Dikson S.p.A. replica ai sindacati che nella giornata di venerdì 27 febbraio hanno organizzato uno sciopero con i lavoratori coinvolti nella vertenza di licenziamento avviata dall’azienda che a causa di fattori esterni come il rincaro energetico è in crisi. La società nel suo commento ha voluto spiegare il suo impegno nel cercare di tutelare i lavoratori ed ha sottolineato di aver già ricollocato alcuni lavoratori, inclusi quelli delle categorie protette. Dunque per la proprietà quanto affermato dai sindacati della Fiom Cgil non corrisponde a quanto negoziato nei mesi scorsi con il sindacato e la RSU aziendale. «Come già anticipato almeno un anno fa alle OO.SS. e alla RSU – si legge nella nota inviata dall’azienda -, a causa del perdurare della situazione congiunturale dei mercati dovuta prima all’epidemia Covid-19, poi ai rincari energetici e, non da ultimo, all’aumento dei costi e dei tempi di trasporto per l’importazione dall’Oriente, la Società sta vivendo una pesante contrazione del numero degli ordini in alcune divisioni e, più in particolare, per i piccoli apparecchi elettrici e l’arredamento, con conseguente significativo calo di fatturato».
Nonostante l’anno di cassa integrazione ordinaria introdotto in funzione di una possibile ripresa del lavoro la proprietà ha constato che la situazione è peggiorata per le divisioni coinvolte». La società per correre ai ripari si è trovata costretta ad avviare una procedura di chiusura, tuttora in corso, di due rami d’azienda che si trovano «in grande difficoltà. A questo si aggiunge la richiesta della procedura di riduzione del personale «per evitare che le condizioni degenerassero coinvolgendo ulteriori rami d’azienda. Precisiamo inoltre che, al contrario di quanto asserito dal sindacato durante lo sciopero, a fronte di un numero iniziale indicato pari a 19 (diciannove) esuberi, di fatto, nel corso della negoziazione e con specifica iniziativa dell’azienda, sono stati già ricollocati 9 (nove) dipendenti, tra cui peraltro compaiono 2 (due) lavoratori inclusi nelle categorie protette a cui abbiamo rivolto particolare attenzione».
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