Sciopero generale del 29 novembre: CGIL in piazza a Legnano contro la manovra di bilancio
Ad annunciarlo il segretario della Cgil Mario Principe che scenderà in centro città con i lavoratori per chiedere la modifica della manovra di bilancio del Governo considerata inadeguata
«Il 29 novembre noi manifesteremo a Legnano come in altre 13 città della Lombardia e in tutte le regioni di Italia, saremo in Piazza Ssn Magno a partire dalle 9.30 del mattino». Ad annunciarlo sono è Cgil che scenderà in centro città con i lavoratori per chiedere la modifica della manovra di bilancio del Governo considerata inadeguata. Come ha spiegato oggi, sabato 9 novembre, Mario Principe segretario della Cgil Ticino Olona l’intento è quello di aumentare il potere d’acquisto di salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici, promuovere politiche industriali sostenibili e difendere la dignità e la stabilità del lavoro. Lo sciopero generale Cgil e Uil di 8 ore (o per l’intero turno di lavoro) è il culmine di un autunno di mobilitazione per contrastare le scelte del Governo sulla manovra di bilancio. Mentre la Cgil manifesterà in piazza San Magno Legnano la rappresentanza Uil di Legnano, su decisione di Uil Lombardia, sarà in piazza a Milano con Monza e Brianza e Lodi.
«Tanti i settori che si sono già mobilitati unitariamente, o solo come Cgil e Uil – spiega Principe -, dai lavoratori dell’automotive e della filiera non metalmeccanica, a quelli dei servizi pubblici e della sanità, dalla manifestazione per la Pace dello scorso 26 ottobre a Milano, ai pensionati, alla scuola, al traposto pubblico locale. Come Cgil e Uil chiediamo di cambiare la manovra di bilancio, considerata del tutto inadeguata a risolvere i problemi del Paese, e per questo scenderemo scenderemo in piazza per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali». Lo sciopero generale del 29 novembre è quindi a sostegno delle nostre proposte in materia di politiche economiche, sociali e fiscali, per «difendere e rafforzare il sistema pubblico, dalle pensioni alla sanità – sottolinea Principe -, dall’istruzione a un piano straordinario di assunzioni per delle politiche industriali e di investimento ambientalmente e socialmente sostenibili, per un diverso sviluppo dei settori del terziario, per la difesa dell’occupazione e il superamento della precarietà, per l’aumento del potere d’acquisto a partire dal rinnovo dei contratti, per la centralità, la dignità e la libertà del lavoro».
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