De Giovannini, quando da un treno sbagliato è nata una dinastia di commercianti
Pier Secondo Cozzi porta avanti da 60 anni l'attività del nonno, detto il Cavagnino. Oggi non si vendono più ceste intrecciate a mano ma giocattoli, prodotti per la casa e per il giardinaggio
La “leggenda” vuole che il cavagnino, al secolo Secondo De Giovannini, sia arrivato a Legnano dopo aver preso il treno sbagliato: intenzionato a recarsi in Svizzera, quello che sarebbe diventato il fondatore della storica vetrina “De Giovannini” arrivò invece a Legnano, e lì si fermò “a bottega” da un artigiano che realizzava ceste, sfruttando le sue abilità da impagliatore.
Più di un secolo dopo, suo nipote Pier Secondo è ancora dietro al bancone di quel negozio rilevato dalla famiglia nel 1901, dove lavora ormai da quasi 60 anni, e tramanda ancora il racconto sulle origini della bottega ascoltato dalla nonna Margherita. Dopo gli inizi in piazza San Magno – allora piazza Umberto I -, l’attività si è trasferita nella storica cornice di piazza Don Sturzo, e ancora oggi i bambini quando passano salutano Pier Secondo Cozzi con un bel “Ciao cavagnino”, come facevano con suo nonno.
Dopo oltre 120 anni in piazza Don Sturzo, accanto alle ceste, sono arrivati anche giocattoli, prodotti per la casa e articoli per il giardinaggio, anche perché l’industria è cambiata e i grandi cesti che facevano capolino tra i corridoi della Manifattura e del Cotonificio Cantoni non sono più richiesti. Ma la filosofia è la stessa che ha permesso alla vetrina di “scollinare” il secolo.
«Il segreto è che non siamo solamente commercianti, ma anche operatori sociali – spiega Pier Secondo Cozzi -: abbiamo sempre mantenuto la nostra linea e i clienti si fidano di noi, sanno che qui possono trovare prodotti di qualità. Così ancora oggi prosegue quel dialogo con gli acquirenti che ha fatto sì che siano venuti qui per più di 100 anni».
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