“Boom” di negozi di vicinato a Legnano: mai così tanti dal 2003. Ma le vetrine non sono più quelle di una volta
Al 30 giugno scorso, in base ai dati dell'Osservatorio Regionale del Commercio, i negozi di vicinato erano 763, il numero più alto registrato negli ultimi 20 anni
È “boom” di negozi di vicinato a Legnano, dove al 30 giugno scorso, in base ai dati dell’Osservatorio Regionale del Commercio, le vetrine erano 763, il numero più alto registrato negli ultimi 20 anni, arco temporale che ha fatto segnare una crescita quasi del 50% per gli esercizi di vicinato mentre le medie strutture di vendita passavano dalle 61 del 2003 alle 47 attuali e le grandi strutture di vendita rimanevano stabilmente tra i cinque e i sei punti vendita.
Se è vero che i numeri allontanano lo “spettro” dell’invasione dei centri commerciali, però, è vero anche che il commercio di vicinato, a Legnano come un po’ dappertutto, non è più (solo) quello a cui siamo abituati a pensare. Che anche le vetrine cambino, del resto, non stupisce più di tanto ai tempi di Amazon e dei supermall come l’ultimo nato Merlata Bloom, che nel giro di due settimane dall’apertura ha fatto registrare più di mezzo milione di visitatori con i suoi 70mila metri quadri dedicati alla vendita al dettaglio.
«Negli anni è venuto a mancare il ricambio generazionale – sottolinea Paolo Ferrè, presidente dell’associazione territoriale Confcommercio di Legnano -. I negozi sono tanti, a Legnano difficilmente le vetrine rimangono vuote o sfitte per molto tempo, soprattutto in centro: il fatto è che non vengono più sostituiti i negozi tradizionali come invece avveniva una volta. Ormai il ricambio non è più articolo su articolo, ma vengono ad operare a Legnano attività che vendono prodotti appetibili per clientela. Ci sono tante catene, non solo nell’ambito dell’abbigliamento, e sono quasi tutti negozi monomarca, come succede non solo a Legnano ma un po’ dappertutto per carenza di ricambio generazionale».
«È stato un cambiamento lento, che si è susseguito nell’arco degli anni e che sta andando avanti – aggiunge Ferré -. Anche per le catene, spesso, il negozio sta diventando una sorta di showroom dove si va a provare per poi magari acquistare su internet, ed anche per questo le catene, che hanno risorse maggiori, possono permettersi di pagare affitti ed essere in centro anche se il saldo economico magari non è del tutto positivo a fine anno».
Anche così, però, Legnano resta tutto sommato un'”isola felice” per i negozi di vicinato, con il tessuto commerciale che accanto ai marchi in franchising continua a mantenere la sua anima. E il Natale ormai alle porte aiuta. «Legnano rimane un punto di riferimento per tutti i comuni dell’hinterland – conclude il presidente di Confcommercio Legnano -: è un comune vivo e vissuto, che dà un bell’appeal sulla clientela, e infatti le strade dello shopping sono sempre ben frequentate. Il centro cittadino può piacere o non piacere, ma ha vinto scommessa di aggregare e attirare gente da tutto l’hinterland. Anche per le attività tradizionali, che per fortuna non mancano, nonostante il Natale sia partito a rilento dopo il ponte dell’Immacolata c’è stato un buon boom e specialmente nell’ultimo weekend sono state registrate giornate intense come non se ne vedevano da anni».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.