Metalmeccanici dell’Alto Milanese in sciopero anche a Legnano per chiedere diritti e attenzione
Sindacati e lavoratori si troveranno venerdì 7 luglio in piazza Monumento a Legnano, con un corteo che si concluderà con un presidio sotto la sede di Confindustria in via XX Settembre
Lavoratori del settore metalmeccanico dell’Alto Milanese in sciopero venerdì 7 luglio per chiedere politiche industriali capaci di dare nuova linfa. Con i sindacalisti della Fim, Cgil Fiom e Uilm, gli operai incroceranno le braccia per 4 ore: alla fine di tutti i turni. È previsto un concentramento per le 13 in piazza Monumento poi ci sarà un corteo che si concluderà con un presidio sotto la sede di Confindustria in via XX Settembre a Legnano.
Secondo le parti sindacali il lavoro nell’industria metalmeccanica e impiantistica è da «sempre centrale per l’economia del nostro paese e deve diventare l’elelemto propulsore del suo futuro e di un nuovo sviluppo». I lavoratori stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata per il segretario della Cgil Ticino Olona Mario Principe che con i rappresentati sindacali di Fim e Uil ha affermato: «Sono anni che il nostro Paese vede ridurre la sua base produttiva e, nell’attuale fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione ecologica (digitale, energetica tecnologico) sono mancati da parte della politica e dei governi gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria. Per il nostro settore sono sempre più urgenti interventi di politica industriale che ancora non si vedono da parte del governo attuale e senza i quali si rischia di peggioramento della condizione economica, industriale e sociale. Una condizione già caratterizzata da prospettive di particolare incertezza. È necessario rimettere al centro il lavoro dell’industria metalmeccanica e impiantistico se si vuole una reale transizione, altrimenti si rischia di aggravare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori già appesantita da pandemia, crisi, instabilità geopolitica e da una inflazione a livelli record, che erode il potere di acquisto dei salari»
Le Richieste
«È necessario rilanciare l’industria, creare nuova occupazione, creare un lavoro più giusto è più equo, soprattutto al tempo delle transizioni che non vanno subite, ma vanno governate, perché diventino vere e proprie opportunità. Oggi i metalmeccanici stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata. Rivendichiamo il ruolo del pubblico a partire dalle responsabilità del governo”. Così Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil della Lombardia, oggi in conferenza stampa per spiegare le ragioni dello sciopero di venerdì 7 luglio.
Per i sindacati «servono scelte politiche e industriali per far sì che i cambiamenti diventino altrettante occasioni».
Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil chiedono:
– l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà per definire i piani di sviluppo;
– l’incremento e il confronto sugli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione;
– di valorizzare e sostenere il reddito da lavoro;
– l’impegno comune al confronto e all’uso delle risorse del PNRR per lo sviluppo del settore metalmeccanico;
– la riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale;
– l’incentivazione di contratti di espansione e di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile;
– un piano di formazione sulle nuove competenze, la riqualificazione e la valorizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e del sistema universitario;
– di intervenire per aumentare la dimensione d’impresa, superare le gare al massimo ribasso negli appalti e stabilizzare il lavoro precario.
Venerdì 7 luglio si terranno manifestazioni e presìdi in tutta la Lombardia.
Bergamo: presidio davanti alla Prefettura, via Tasso 8 ore 14,30 – 16,30
Brescia: presìdi davanti alle fabbriche della provincia
Brianza: presidio davanti alla Prefettura dalle ore 15 alle 16,30, via Montevecchia 18.
Como: dalle ore 14 alle 15.30 presidio davanti alla Prefettura, in via Volta
Cremona: presidio dalle ore 14 alle 15,30 davanti a IPC divisione Soteco di Castelverde
Lecco: presidio davanti la Prefettura di Lecco di corso Promessi Sposi, dalle ore 14 alle 15,30
Lodi: presidio davanti alla Prefettura, corso Umberto I, dalle ore 10 alle 12
Legnano: presidio davanti alla sede di Confindustria, via XX settembre, dalle ore 15 alle 17.
Mantova: manifestazione a Suzzara. Concentramento alle ore 9 davanti all’Iveco e conclusione in piazza Garibaldi.
Milano: presidi davanti a Novelis, Kone, Electrolux, Eurotranciatura
Pavia: presidio davanti alla Prefettura, piazza Guicciardini
Sondrio: presidio alla Riello di Morbegno dalle ore 15 alle 17
Varese: presidio davanti alla Prefettura, piazza Libertà, dalle ore 15 alle 17
Sindacati e lavoratori intendono sedersi ai tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà per definire i piani di sviluppo; l’incremento e il confronto sugli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione. I lavoratori chiedono anche una valorizzazione e un sostegno al reddito da lavoro, oltre che l’impegno comune «al confronto e all’uso delle risorse del PNRR per lo sviluppo de I settore metalmeccanico».
Con la manifestazione del 7 luglio si tornerà a battere il chiodo sulla riforma degli ammortizzatori sociali, da farsi «con strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale. E poi l’incentivazione di contratti di espansione e di solidarietà.
Per ridurre lorario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile si chiede un piano di formazione sulle nuove competenze, la riqualificazione e la valorizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e del sistema universitario. Poi aumentare la dimensione d’impresa «superare le gare al massimo ribasso negli appalti e stabilizzare il lavoro precario».
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