Pippo Frisone Flcgil Legnano riprende la manovra del governo per il 2023 con un commento critico, segnalando come ai settori della conoscenza , Scuola, Università e Ricerca vanno solo le briciole. Di seguito il comunicato

Il Senato della Repubblica ha approvato definitivamente, in data 29 dicembre, la legge n.197 del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2023. Scongiurato in extremis l’esercizio provvisorio, la manovra è da 35 Mld, dei quali 21 di aiuti alle famiglie e alle imprese per il caro energia. Sin qui le buone notizie. Dei restanti 14 Mld ai settori della conoscenza , Scuola, Università e Ricerca vanno solo le briciole ed in particolare :

-150Mln per la cosiddetta valorizzazione del personale finalizzati a finanziare le attività di orientamento, inclusione e lotta alla dispersione scolastica
-Promozione e potenziamento degli apprendimenti delle discipline STEM (scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche) a tutti i livelli dell’istruzione e formazione
-Reddito di cittadinanza legato all’obbligo d’istruzione, per almeno 10 anni e senza oneri aggiuntivi.
-In materia di edilizia scolastica, stanziato 1Mln per il monitoraggio e ricognizione delle strutture scolastiche in dismissione
-Revisori dei conti, riceveranno 4,2Mln per nuovi compiti di controllo nella pubblicazione degli atti da parte delle scuole, in quota parte sul Fondo di funzionamento delle istituzioni scolastiche
-Riorganizzazione della rete scolastica con nuovi parametri riferiti agli alunni, non inferiore a 900 e non superiore a 1000. Tali misure che entreranno in vigore a partire dal 2024/25 realizzeranno risparmi per circa 700 autonomie scolastiche con 1400 tagli agli organici di dirigenti scolastici e direttori dei servizi. Con tali risparmi verranno autofinanziati anche gli aumenti alle indennità dei  Dsga nonché delle stesse supplenze!
-Incremento di 1 Mld una tantum per 13 mensilità ai 3,2 Mln di pubblici dipendenti per il solo anno 2023..Una sorta di seconda indennità, in aggiunta a quella di vacanza  contrattuale sul nuovo CCNL già scaduto nel 2021, pari all’1,5% dello stipendio in godimento dal 1 gennaio 2023. Aumenti che vanno da un minimo di 20 euro lordi mensili per gli stipendi più bassi a 70 euro degli stipendi dei dirigenti.

Briciole che verranno inghiottite inesorabilmente dall’inflazione che viaggia attorno al 12%  che sommati ai tagli e ai pochi investimenti destinati ai settori della conoscenza, fanno di questa finanziaria 2023 una manovra deludente e senza prospettive di lungo respiro. Le reiterate lettere, note e circolari dell’attuale Ministro Valditara, intrise d’un ostentato ideologismo che guarda al passato,  non bastano a colmare il vuoto di idee e di strategia. Sullo sfondo i ritardi sull’utilizzo dei fondi europei del PNRR destinati alla scuola e non solo. E’ qui che si gioca la vera sfida politica di questo Governo. Nell’attesa,  auguriamo a tutti gli operatori scolastici, alle famiglie e agli studenti un buon anno che a partire dalla scuola, realizzi nel nostro Paese maggiore inclusione, più solidarietà e lotta alle diseguaglianze .

Pippo Frisone
Flcgil Legnano