Decreto aiuti quater, nove miliardi per il caro energia
Innalzamento fino a 3 mila euro dell’esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali, proroga dei crediti d’imposta per le imprese che acquistano energia elettrica e gas, proroga del taglio delle accise, rateizzazione delle bollette
Il governo, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, ha stanziato con il decreto aiuti quater risorse per 9,1 miliardi di euro provenienti dall’extragettito fiscale autorizzato dal Parlamento per finanziare interventi contro il caro energia. Prevista anche l’anticipazione della rimodulazione del Superbonus al 90% a partire dal 1° gennaio 2023.
All’interno del provvedimento è contenuto inoltre l’innalzamento fino a 3 mila euro dell’esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali, la proroga fino a fine anno dei crediti d’imposta per le imprese che acquistano energia elettrica e gas, la proroga del taglio delle accise, la possibilità per le aziende di richiedere la rateizzazione delle bollette, l’aumento a 5 mila euro del tetto al contante e un contributo fino a 50 euro per gli esercenti che acquistano un registratore telematico, nonché un intervento a sostegno del terzo settore e l’esenzione delle imposte di bollo per le domande presentate per la richiesta di contributi a favore delle popolazioni colpite da emergenze. «Abbiamo rinnovato e rafforzato la copertura per il mondo delle imprese contro il caro energia», ha dichiarato il ministro Giorgetti nel corso della conferenza stampa tenuta all’indomani del Cdm.
«Oltre alla conferma dei crediti d’imposta – ha aggiunto – c’è la possibilità per le aziende di rateizzare rispetto all’incremento delle bollette, che dovrebbe in qualche modo intervenire a mitigare almeno l’aspetto relativo alla liquidità, mentre un altro elemento di novità per le famiglie è la possibilità di riconoscere entro il 31 dicembre 2022 i ‘fringe benefit’ fino a 3mila euro esente da contribuzione».
CRESCITA DELLO 0,3% NEL 2023
Giorgetti è poi intervenuto a commento delle previsioni di crescita diffuse oggi dalla Commissione europea che indicano per l’Italia una crescita dell’0,3 nel 2023: «La Commissione condivide le nostre stime. È la prova che siamo sulla strada giusta: prudenza, realismo e responsabilità continueranno a essere i nostri criteri d’approccio anche per la prossima manovra».
Le previsioni della Commissione vanno infatti confrontate con il quadro tendenziale presentato dal Governo nell’aggiornamento della Nadef, che prevede anch’esso una crescita dello 0,3%, e non tiene conto degli interventi che saranno contenuti nella prossima legge di bilancio e dei suoi effetti che, in via conservativa e prudente, potrebbero comportare una maggiore crescita, lo 0,6%, su base programmatica.
LE MISURE DEL DECRETO AIUTI QUATER
Benefit aziendali esentasse
Innalzamento nell’anno 2022 del tetto dell’esenzione fiscale dei cosiddetti fringe benefit aziendali fino a 3mila euro. Si tratta di una misura di welfare aziendale che punta a rendere più pesanti gli stipendi dei lavoratori, attraverso il rimborso anche delle utenze (acqua, luce e gas).
Proroga credito d’imposta a favore delle imprese contro caro bollette
Con uno stanziamento di 3,4 miliardi di euro è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022 il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese e delle attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Confermate le aliquote potenziate del credito di imposta pari a: 40% per le imprese energivore e gasivore 30% per imprese piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW Proroga tagli accise carburanti 1,3 miliardi euro di finanziamento per la proroga dal 19 novembre 2022 e fino al 31 dicembre 2022 dello sconto fiscale sulle accise della benzina e del diesel che conferma il taglio di 30,5 centesimi al litro (considerato anche l’effetto sull’Iva). Per il GPL lo sconto vale 8 centesimi di euro ogni kg che sale a circa 10 centesimi considerando l’impatto sull’Iva. Confermata inoltre la riduzione dell’Iva al 5% per l’acquisto di gas naturale per autotrazione (metano).
Sostegno per fronteggiare il caro bollette
Per fronteggiare l’incremento dei costi dell’energia le imprese potranno richiedere ai fornitori la rateizzazione, per un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti relativi alla componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi effettuati dal 1 ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023. Al fine di assicurare la più ampia applicazione della misura, SACE S.p.A., è autorizzata a concedere una garanzia pari al 90% degli indennizzi generati dalle esposizioni relative ai crediti vantati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale residenti in Italia. La garanzia è rilasciata a condizione che l’impresa non abbia approvato la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni negli anni per i quali si richiede la rateizzazione, sia per sé stessa che per quelle del medesimo gruppo.
Misure per l’incremento della produzione di gas naturale
Al fine di contribuire al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale è previsto un finanziamento a copertura delle spese sostenute dal GSE (Gestore dei servizi energetici). E’ stato prorogato dal 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023 il termine entro il quale il Gse potrà cedere a prezzi calmierati il gas naturale. Sono previste inoltre, al fine di incrementare la produzione nazionale di gas naturale, l’aumento delle quantità estratte da coltivazioni esistenti in zone di mare e l’autorizzazione di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia.
Credito d’imposta per acquisto registratore telematico
Stanziati 80 milioni di euro per la concessione di un credito d’imposta agli esercenti per la trasmissione della fattura telematica all’Agenzia delle entrate. Il contributo è pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico acquistato.
Tetto al contante
Dal 1° gennaio 2023 la soglia per il pagamento in contanti passa da 1.000 a 5.000 euro.
Superbonus
Anticipazione della rimodulazione al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini e introduzione della possibilità di accedere, anche per il prossimo anno, al beneficio da parte dei proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e si trovino sotto una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno innalzandole in base al quoziente familiare). Il superbonus si applica invece al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.
Riguardo alla rimodulazione del Superbonus, Giorgetti ha difeso la scelta del governo di intervenire con decreto perché è un argomento di grandissimo interesse sul quale è necessario fare chiarezza, sottolineando che la decisione di concentrare la misura in modo selettivo verso i redditi medio bassi è una scelta a favore di chi non si può permettere di ristrutturare. «Le cose cambiano da oggi» ha affermato il ministro che ha ribadito come si tratti anche di un intervento a tutela della finanza pubblica perché «non si è mai vista una misura che costasse così tanto per le casse dello Stato e che fosse a beneficio di pochi».
Per i condomini il 110% si applica per chi delibera in assemblea e presenta documenti (Cilas) entro il 25 novembre 2022, mentre diventa del 90% per coloro che non hanno deliberato in assemblea fino ad oggi, in considerazione del decreto aiuti quater. Esenzioni in materia di imposte Per il settore dello spettacolo (cinema, teatri, sale per concerti) non è dovuta la seconda rata Imu per gli immobili, a condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività.
Altri interventi Stanziati ulteriori 100 milioni per rinnovo economico del contratto del comparto istruzione ricerca. Esenzione imposta di bollo emergenze. Si introduce una disposizione che prevede, a regime, l’esenzione dall’imposta di bollo per le domande presentate per la richiesta di contributi, aiuti o sovvenzioni, comunque denominati, a favore delle popolazioni colpite da eventi calamitosi.
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