Sciopero alla Sitem di Canegrate, l’azienda si difende: “Diamo mensa e premi produzione, e ci contestano”
L'amministratore delegato della Sitem di Canegrate, Giovanni Bartoloni: «Perchè altre aziende quando danno premi di produzione ben più bassi vengono elogiate, mentre noi no?»
Da una parte i lavoratori in sciopero da due giorni, dall’altra l’azienda che si difende definendosi «corretta» anche per quanto riguarda il tanto contestato «premio produzione da 1500 euro dato ai lavoratori durante l’estate» e la mensa «gratuita, servizio utilizzato anche dalla direzione».
Accesi gli animi nell’azienda Sitem di Canegrate, protagonista già da martedì 20 settembre, di una protesta organizzata da un gruppo di dipendenti seguiti dai sindacalisti della Fiom Cgil che rivendicano: «L’uscita dal precariato, migliorie delle condizioni di lavoro e tutela della sicurezza». Una situazione seguita anche dalla giunta del sindaco Modica. In giornata, infatti, l’assessore Franca Meraviglia e il consigliere delegato al lavoro Stefano Sapone hanno portato la solidarietà dell’amministrazione: «Ci adopereremo per far sì che le parti sindacali e la proprietà si possano incontrare così da discutere delle legittime richieste dei lavoratori, che riguardano anche la mensa aziendale».
A fronte di ciò l’amministratore delegato della Sitem di Canegrate, Giovanni Bartoloni, ha voluto spiegare la posizione dell’azienda: «Nel 2009 siamo arrivati a Canegrate, prima la procedura d’affitto dell’azienda poi l’acquisizione. In questi anni Abbiamo sempre rispettato i nostri lavoratori. La nostra è una realtà metalmeccanica che conta anche filiali all’estero, non abbiamo mai avuto problemi. Mai obbligato i nostri dipendenti a fare straordinari. Il 2021 è stato per noi un buon anno, ed abbiamo riconosciuto ai lavoratori, senza quattordicesima, un premio produzione di 1500 euro. Somma che non ha soddisfatto: infatti, mi è stato chiesto di più. La trattativa era in atto, ma dopo queste dimostrazioni, portate avanti da un gruppo di lavoratori, diminuisce la volontà di riaprire un confronto. Mi chiedo come mai altre aziende quando danno premi di produzione ben più bassi vengono elogiate, mentre noi no? ».
I lavoratori puntano il dito anche contro la mensa: «Un servizio gratuito che all’anno costa circa 1200 euro a lavoratore. Ci appoggiamo ad una realtà riconosciuta nel settore. Ed anche noi della direzione andiamo alla mensa, è un buon servizio. È diventato un problema solo per alcuni. Non ne capiamo il motivo». Sul fronte straordinari l’imprenditore ha risposto: «Non abbiamo mai chiesto ai lavoratori di effettuare straordinari non pagati. Chi vuole li fa, non c’è obbligo». L’ingegner Bartoloni ha poi precisato: «In questi anni abbiamo sempre investito per rinnovare l’azienda e i suoi macchinari così che sia un luogo sicuro e moderno. Per far questo investiamo 2milioni all’anno. Adesso ci troveremo a dover affrontare il caro energia che ci costerà quasi il doppio: passeremo da 4milioni a 7milioni. Ci auguriamo non manchino commesse visto i tempi difficili. Stringiamo i denti, ma non chiediamo sacrifici ai nostri dipendenti. Eppure ci sembra non bastino mai i nostri sforzi».
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