Caro energia, Cgil Ticino Olona: «La soluzione non è l’austerity»
Per il segretario della Cgil Ticino Olona Mario Principe spegnere la luce per qualche ora non è la soluzione
Chiusure domenicali per i negozi, luci spente di notte e riscaldamenti più bassi anche in casa. Proposte annunciate a livello nazionale ed Europeo per fronteggiare i rincari energetici che non convincono il segretario della Cgil Ticino Olona Mario Principe: «La soluzione non è l’austerity. È intervenire seriamente sul taglio del costo del lavoro, a favore di lavoratori e imprese».
Le stangate sulle bollette sta preoccupando fortemente il mondo del lavoro già messo a dura prova dalla pandemia e dagli effetti della guerra scoppiata all’inizio dell’anno in Ucraina. Tra i settori più allarmati c’è quello del commercio . Ma per il sindacalista nella fase emergenziale tenere aperto la domenica è «insostenibile dal punto di vista economico» e di certo chiudere potrebbe essere «utile solo nel breve periodo».
Secondo Principe spegnere la luce in casa, negli uffici e nei negozi non basta: «Non è una soluzione». Le azioni da mettere in campo, quindi, non possono limitarsi ad abbassare per qualche ora l’interruttore, è necessario indirizzare una «quota degli utili di bilancio delle multiutility verso misure di calmieramento delle tariffe; adottare scelte da parte delle multiutility che prevedano ulteriori possibilità di pagamenti rateali delle bollette; evitare eventuali distacchi delle forniture a fronte di morosità incolpevole da parte delle famiglie».
I rincari peseranno sempre più anche sulle spalle delle famiglie, perciò, risulta poi fondamentale prevedere «ulteriori sostegni per i cittadini in difficoltà – spiega Principe – con i pagamenti delle bollette, anche attraverso la costituzione di fondi specifici sostenere la campagna di informazione e di sostegno i cittadini per la presentazione delle domande di accesso ai bonus previsti dal Governo». È arrivato il momento di un cambio di passo sul fronte energetico, di questo ne è certo il segretario legnanese: «Dobbiamo iniziare a investire su nuove forme di approvvigionamento energetico che non può che essere nella fase di transizione in cui siamo un mix di eolico, solare, gas, idrogeno e fossile».
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