Alla manifestazione «Pace e Lavoro», a Roma, presente una delegazione della Cgil Legnano
La delegazione di sindacalisti, guidata dal segretario della Cgil Ticino Olona Mario Principe, ha preso parte alla manifestazione in piazza del Popolo
Una quarantina i legnanesi che con le bandiere della Cgil Ticino Olona hanno voluto partecipare alla manifestazione ” Pace, lavoro, giustizia, sociale, democrazia. Camminano insieme” organizzata oggi, sabato 18 giugno, a Roma. La delegazione di sindacalisti, guidata dal segretario della Cgil Ticino Olona Mario Principe, ha preso parte alla “marea” rossa che si è radunata in piazza del Popolo.
Ricordano i sindacalisti: «Come afferma Dario Missaglia, pace e lavoro sono parole antiche che tornano con tutta la loro forza di parole senza tempo. La condizione che stiamo attraversando è straordinaria: pandemia, guerra, nuovo paradigma digitale, ambientale ed energetico hanno travolto e messo in discussione tutto. Il momento delle scelte è adesso, e ha bisogno di una larga condivisione di idee e partecipazione del mondo del lavoro e di tutta la società civile per cambiare lo stato delle cose verso un nuovo mondo, una nuova Europa, un nuovo Paese. Subito e guardando al futuro».
Secondo Principe è arrivato il momento di avere risposte dal Governo: «Siamo qui a Roma per chiedere risposte. Siamo qui in piazza del Popolo con le nostre bandiere per tornare a chiedere con forza quanto abbiamo già chiesto durante lo sciopero del 16 dicembre. Noi crediamo sia necessario mantenere alta l’attenzione sui temi come gli investimenti per creare lavoro di qualità, oppure cancellare forme di lavoro precario inaccettabili come lo staff leasing. Pensiamo che debba esser fatta una riforma fiscale, che faccia pagare chi guadagna di più e che tagli il cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Torniamo poi ad invitare il Governo a pensare seriamente ad una pensione di garanzia per i giovani così da evitare una emergenza sociale tra qualche anno oltre che consentire dopo 41 anni di lavoro di poter andare in pensione. Cambiare il presente, guardando al futuro oggi vuol dire aiutare chi ha redditi più bassi e chi è più in difficoltà – lavoratori, pensionati, precari, Partite IVA, disoccupati. La perdita del potere d’acquisto di salari e pensioni, per la crescita dell’inflazione necessita di una risposta immediata».
Principe è convinto che «è fondamentale investire per combattere vecchie e nuove povertà, per una società sostenibile improntata alla giustizia sociale, al lavoro stabile e dignitoso. Occorre ridurre i divari e le diseguaglianze sociali e territoriali che la crisi ha acuito. Per questo, l’Europa non deve tornare alla politica di austerity, ma rendere strutturale il modello di Next Generation EU. Ribadiamo poi che Il nostro impegno è affermare in Europa una cultura di garanzie universali dei diritti umani e di accoglienza verso tutti coloro che sono vittime e profughi della guerra».
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