I timori delle aziende che lavorano con la Russia, Olmar Legnano: «Speriamo prevalga il buon senso»
Le industrie, come Olmar Legnano, interessate da commesse russe, sono preoccupate per iniziative che potrebbero recare un nuovo blocco della produzione
La guerra è tornata in Europa e solo il pensiero fa «tremare» per tutte le conseguenze che porterà. Lo sanno bene le industrie, come la Olmar di Legnano, che lavorano con commesse dell’Est e della Russia. Realtà produttive in questo momento preoccupate per il “massiccio pacchetto di sanzioni” contro Mosca decise dall’Europa come ritorsione. Dopo il blocco della produzione a causa della pandemia (ricordiamo uno degli ultimi trasporti eccezionali nel 2019 diretto proprio in Russia) e le difficoltà del caro bollette, le imprese, ora, si vedono “piombare addosso” la minaccia di un altro fermo dettato proprio da questo conflitto.
«Ormai lo sappiamo – spiegano da Olmar -, tutte le aziende manifatturiere, come la nostra, stanno facendo i conti sia con il caro bollette sia, e più ancora, con il continuo e imprevedibile rincaro dei prezzi delle materie prime con drastica riduzione della marginalità. Tuttavia, al momento quello che ci sta maggiormente preoccupando è la gravissima situazione creatasi in Ucraina e siamo quindi in attesa di conoscere i provvedimenti e le sanzioni che la comunità internazionale vorrà mettere in atto nei confronti dell’amministrazione russa, oltre a quelle già note».
Olmar Legnano ha attualmente in corso di fabbricazione importanti progetti destinati al territorio russo che, come spiegano dall’azienda, «erano già stati precedentemente bloccati causa Covid e che nella seconda metà dell’anno scorso avevano fortunatamente ripreso il loro corso. Al momento, stiamo procedendo con le normali attività di progettazione e fabbricazione ma la possibilità reale che gli stessi progetti vengano nuovamente bloccati è naturalmente fonte di grande preoccupazione e causerebbe senz’altro gravi danni all’economia aziendale». La speranza finale è indirizzata verso un unico obiettivo, «il prevalere del buon senso su ogni altro atteggiamento».
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