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Sindacato Uil: «Nel 2021 c’è stata una ripresa, ma non per l’occupazione. Lavoratori sfiduciati»

Per Stefano Dell’Acqua responsabile Uil Legnano: «Non c'è fiducia nel futuro. I lavoratori continuano a vedere gli ammortizzatori sociali come un approdo sicuro, una certezza e questo è sconfortante».

Stefano dell'Acqua Uil

«Non c’è fiducia nel futuro: i lavoratori continuano a vedere gli ammortizzatori sociali come un approdo sicuro, una certezza e questo è sconfortante». A delineare l’umore del mondo del lavoro del territorio dell’Alto Milanese è il sindacalista Stefano Dell’Acqua, responsabile Uil Legnano. Nonostante l’emergenza sanitaria ancora in atto, durante il 2021 c’è stata «una ripresa sul fronte economico», ma per il sindacalista non ha certamente segnato «una ripresa occupazionale». E la situazione, secondo Dell’Acqua, potrebbe peggiorare con il rincaro delle bollette: «Il rischio concreto è vedere le aziende effettuare tagli drastici per cercare di fronteggiare i rincari. In Italia si parla di 500mila posti a rischio».

Rassegnazione. È questo il sentimento che i lavoratori esprimono quando si presentano nella nuova sede Uil (in piazza Frua a Legnano). Realtà che non ha mai chiuso i battenti e, seppur nei limiti delle regole ani contagio, ha cercato di dare risposte a tutti. «La gente sta perdendo la speranza di poter trovare un posto di lavoro dignitoso – afferma Dell’Acqua -. C’è la convinzione che non sia possibile trovare un’occupazione solida, un contratto certo e corretto. I lavoratori insomma sono sfiduciati. Bussano alla nostra porta non per cercare una via per rientrare nel mondo del lavoro, ma per chiedere la cassa integrazione o un sussidio. Siamo sualla via dell’assistenzialismo e questo è preoccupante».

La pandemia sta lasciando un profondo solco anche sul territorio del Legnanese. Le grandi problematiche accusate dal tessuto socio economico prima della comparsa del virus Sars-Cov2 si sono acuite e a queste se se ne sono aggiunte altre. «Il mondo produttivo dipende dall’emergenza sanitaria e tutti ci auguriamo finisca presto – dichiara Dell’Acqua -. I temi sono tanti vanno da quello sanitario, vista la recente approvazione della riforma della Legge 23 in Regione Lombardia, alla robotizzazione un fenomeno che, se non verrà governato con intelligenza,  toglierà semplicemente posti di lavoro. La partita fiscale del Governo va rivista: perchè gli interventi fatti vanno ad agevolare il ceto medio e non quello più basso. In questo Draghi non ha brillato. Nel contempo non dobbiamo tralasciare il palcoscenico mondiale che vede la forte concorrenza tra Cina, Europa e America. Tutto ciò influenza le scelte di mercato. Pensiamo solo a quanto la crisi che sta vivendo la Germania influenzerà le aziende Italiane che lavorano per l’estero. Attualmente non abbiamo una fotografia serena sul futuro».

Secondo Dell’Acqua, una soluzione sta nell’attuazione concreta di «forme di sostegno per l’impresa», oltre che il cambiamento radicale del «sistema di credito che dia la possibilità di effettuare una progettualità. Il lavoro va sostenuto da un sistema collegiale: va aiutata la produzione, non il sistema impresa».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Gennaio 2022
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