Dell’Acqua (Uil): «È compito anche del mondo sindacale ridare fiducia ai lavoratori»
Secondo il sindacalista della Uil, «aumenta la povertà sul territorio e si sta radicando la convinzione di non poter trovare un posto di lavoro»
«Aumenta la povertà sul territorio e si sta radicando la convinzione di non poter trovare un posto di lavoro». Una situazione che. secondo il sindacalista della UIL Ovest Lombardia e Milano Stefano Dell’Acqua, è preoccupante. «Sono soprattutto i giovani i primi ad esprimere diffidenza verso il futuro. Dieci anni fa, i lavoratori che bussavano alla porta erano in cerca di un posto, oggi chiedono sussidio oppure reddito di cittadinanza».
Per Dell’Acqua è compito del mondo sindacale ridare fiducia ai lavoratori: «Covid si o Covid no, la situazione del territorio dell’Alto Milanese, così come quella del Paese, era già in forte crisi – afferma Dell’Acqua -. Il mondo lavorativo ed economico non era di certo in buona salute prima della pandemia. Il virus Sars Cov2 ha semplicemente evidenziato ed aggravato un malessere che aveva già colpito ed intaccato il sistema».
Non c’è dubbio: il coronavirus ha contribuito a mettere in ginocchio diversi settori, ma «chi ha pagato più di tutti la perdita di un lavoro sono stati il settore della ristorazione, quello dello spettacolo e del mondo dell’infanzia. Lavoratrici, giovani e stranieri, le categorie più in difficoltà». Entrando nel dettaglio, analizzando il territorio composto per lo più da micro imprese. di queste una grande fetta è rappresentata dalle partite iva che «attualmente sono in agonia. In questi anni sono numerosi coloro che per lavorare hanno scelto di fare impresa. Ma sono numerosi gli ostacoli da affrontare, a partire dalla richiesta di un credito».
I Comuni hanno già iniziato a collaborare con le parti sociali, un comportamento che secondo il sindacalista non è del tutto assunto dal Governo: «Non credo che Draghi e la sua maggioranza siano sufficienti ad affrontare i problemi del paese – afferma Dell’Acqua -. Oggi più che mai è necessaria la compartecipazione di tutti. Il Recovery Plan e il piano nazionale di ripresa e resilienza devono essere supportati da riforme importanti come quella relativa agli ammortizzatori sociali o al fisco. Riforme che devono essere pensate in maniera organica con le parti sociali. Dal canto nostro il mondo sindacale deve rinnovarsi: oggi come oggi non basta più la cassa integrazione… questi strumenti vanno aggiornati. Il Covid ha cambiato la realtà in cui viviamo oggi, ecco perchè dobbiamo metterci in discussione per capire come tutelare tutti i lavoratori».
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