Quasi 500 accessi agli atti a Legnano nel 2021: la maggior parte per il superbonus 110%
Il comune di Legnano, dall'inizio dell'anno a mercoledì 14 aprile, ha registrato 483 accessi agli atti, la maggior parte sono per il Superbonus 110%
Il comune di Legnano, dall’inizio dell’anno a mercoledì 14 aprile, ha registrato 483 accessi agli atti da parte dei cittadini. La maggior parte relativi alle pratiche edilizie relative al superbonus 110%. La misura, che livello nazionale viene considerato un “flop”, ha invece suscitato notevole interesse tra i legnanesi.
Le pratiche, però, non sono così celeri da evadere: privati e condomini richiedono agli uffici copia dei disegni autorizzati e della concessione o dell’atto abilitativo equivalente e spesso non si tratta di pochi documenti ma di interi faldoni da scansionare, operazione che richiede tempo e pazienza. Non a caso in tutta la Penisola per il procedimento definito a costo zero, sono stati utilizzati 670 milioni di euro a fronte dei quasi 19 miliardi di risorse stanziate per finanziarlo.
Proprio in questi giorni la Camera e il Senato hanno approvato le nuove linee guida in tema di detrazioni fiscali per interventi edilizi e il superbonus 110% è stato prorogato sino al 2023. Nei giorni scorsi, come riporta ANSA, il sottosegretario alla Transizione ecologica, Vannia Gava, al termine di un incontro al ministero con il presidente dell’Ance, Gabriele Buia aveva infatti commentato: «Il governo lavora alla proroga del superbonus del 110%, alla semplificazione del sistema dei permessi e dei certificati di impatto ambientale e di quelli per le bonifiche delle aree inquinate, che devono poter essere rapidamente reindustrializzate o restituite ai cittadini».
La speranza, quindi, è quella che le pratiche vengano effettivamente semplificate, in quanto la procedura per la misura a costo zero comporta un super lavoro per i comuni interpellati dai cittadini interessati.
Nel contempo per i condominii pronti ad applicare il superbonus ma frenati per le possibili irregolarità all’interno degli appartamenti è arrivato un primo precedente di semplificazione: in risposta a interpello n. 909 del 2020, la Direzione Regionale dell’Emilia Romagna chiarisce che «le asseverazioni dei tecnici abilitati devono essere riferite esclusivamente alle parti comuni degli edifici interessati dai medesimi interventi». Per cui il tecnico abilitato può asseverare la regolarità urbanistica degli immobili plurifamiliari con esclusivo riguardo alle parti comuni evitando di dover individuare eventuali abusi commessi dai singoli condomini sulle proprie unità immobiliari. A fronte di ciò gli esperti attendono un pronunciamento a livello nazionale da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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