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Legnano firma il Protocollo sulla qualità e tutela del lavoro negli appalti

Dopo anni di richieste da parte del mondo sindacale anche Legnano firma il protocollo. Tra i capitoli spicca la “clausola sociale tipo” per assicurare la stabilità occupazionale

Firma protocollo appalti

Dopo anni di richieste da parte del mondo sindacale anche Legnano firma il protocollo d’intesa per la qualità e la tutela del lavoro negli appalti, servizi e forniture del Comune. L’accordo è stato siglato la scorsa settimana dal sindaco Lorenzo Radice e dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Mario Principe, Giuseppe Oliva e Stefano dell’Acqua. 

«La firma del protocollo era un impegno preciso che mi ero preso durante la campagna elettorale –ricorda Radice -. Le basi per questa stipula sono state gettate qualche mese fa, all’inizio di dicembre, con l’avvio del confronto sulla condivisione degli obiettivi generali del protocollo. Mi preme sottolineare che questa firma arrivi all’indomani dell’approvazione del bilancio previsionale; questo significa che con la piena operatività dell’amministrazione quanto stabilito dal protocollo potrà trovare subito applicazione. Questa amministrazione vuole investire molto in opere a favore della collettività e lo farà impostando gli appalti secondo modelli e garanzie ben precisi per riconoscere al lavoro la dignità che merita».

Fra le clausole che il Comune di Legnano si impegna a inserire nei capitolati di gara, nel caso di aggiudicazione a un nuovo appaltatore, spicca la “clausola sociale tipo”, misura volta ad assicurare la stabilità occupazionale. In base a questa clausola il nuovo aggiudicatario dovrà garantire l’assunzione di tutto il personale impegnato nell’esecuzione delle prestazioni dall’appaltatore uscente; garantire condizioni normative, retributive e di tutela del rapporto di lavoro non peggiorative rispetto alle preesistenti; applicare il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e la zona in cui si eseguono le prestazioni di lavoro.

In chiave di contrasto al lavoro nero, di particolare rilievo è l’obbligo per appaltatore ed eventuale subappaltatore di fornire, su richiesta del Comune, l’elenco di tutti i nominativi dei lavoratori con le rispettive posizioni contributive, assicurative e previdenziali sia propri sia delle eventuali imprese subappaltatrici.  Alla stipula del protocollo farà seguito la costituzione di un osservatorio permanente sugli appalti per monitorare e verificare l’applicazione del documento, ma anche come sede di confronto fra Comune e parti sociali.

Tra i primi Comuni del Legnanese ad aver firmato l’accordo nel 2018 c’è Rescaldina e Busto Garolfo: «Esprimiamo soddisfazione per l’accordo raggiunto, che vede aderire al protocollo sugli appalti il Comune di Legnano, ossia la città più grande dell’Alto Milanese – commentano i rappresentanti sindacali -. La firma assume un valore ulteriore perché coincide con un momento di grande crisi dovuto alla pandemia; l’accordo protegge i lavoratori proprio quando gli effetti della congiuntura rischiano di scaricarsi su di loro. Con questo accordo si afferma in un centro importante del territorio una logica negli appalti che punta, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sulla qualità. Aver lavorato con la clausola sociale al mantenimento dell’occupazione e aver ridotto gli spazi per i subappalti sono elementi qualificanti che abbiamo messo nero su bianco. Fra gli accordi fino a oggi sottoscritti con i Comuni dell’Ovest Milano, questo è il più completo e per noi rappresenta il modello da proporre ai Comuni che non hanno ancora siglato il protocollo».

Da parte del Comune, inoltre, c’è l’impegno a far recepire i contenuti del protocollo anche da parte delle aziende partecipate attraverso le linee di indirizzo dettate dall’amministrazione. Il protocollo ha una durata quinquennale.

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Pubblicato il 06 Aprile 2021
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