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Dalla crisi al rilancio, l’officina che fa lavorare i migranti ora assume: “Grati alla comunità”

Non solo Officina Casona realtà sociale è riuscita a superare il momento di crisi ma è riuscita con il Crowdfunding anche ad assumere altre due figure, tra cui una donna con un disagio psichico

Officina Casona Castellanza

Dopo avere sconfitto il virus dell’intolleranza, “Officina Casona” è riuscita a superare anche la crisi economica scatenata dal virus sanitario che ha obbligato il laboratorio artigianale e di inclusione sociale “Il Parallelo” a chiudere per quasi tre mesi.

Anche se la creatività dei ragazzi non si è mai fermata il lockdown ha rischiato di mettere in seria difficolta questa realtà nata all’interno di un immobile confiscato alla criminalità organizzata a Castellanza. Ma è bastata una richiesta di aiuto per mettere in moto la comunità e fare ripartire, anzi meglio rilanciare tutti quei progetti creativi e laboratoriali di falegnameria, officina e sartoria che danno lavoro a richiedenti asilo e persone fragili: «A dicembre abbiamo lanciato un crowdfunding chiedendo a chi voleva aiutarci  di diventare “uno scappato di casa” aderendo  al progetto: la risposta è stata positiva. Ci eravamo posti come obiettivo 5mila euro e ne abbiamo raccolti 7mila – spiega Michele, socio e dipendente di questa preziosa realtà – A Natale le vendite sono andate molto bene e una Fondazione Svizzera ha deciso di sposare la nostra causa sostenendo i nostri prossimi progetti: siamo stati coinvolti nell’arredamento di un ristorante e in altre attività che si svilupperanno nei prossimi mesi». 

Dal centro di accoglienza all’autonomia lavorativa, le storie di Mohamed e Boubacar

Non solo Officina Casona realtà sociale è riuscita a superare il momento di crisi ma è riuscita anche ad assumere altre due figure, tra cui una persona con uno svantaggio sociale di tipo psichico che si aggiunge ai quattro dipendenti che arrivano dal progetto di integrazione Sprar impegnati nell’attività insieme a giovani italiani con diverse professionalità: «Per ovvie ragioni di sicurezza non possiamo attivare corsi di formazione all’interno del laboratorio ma siamo noi ad uscire e a tenere corsi in centri di accoglienza. Abbiamo attivato anche un tirocinio. Siamo grati alla comunità che ci è stata e continua a starci vicino, comunità che si è allargata anche online capendo il valore del lavoro che generiamo in un luogo strappato alla criminalità organizzata: sabato 20 marzo in occasione della Giornata in ricordo delle vittime di mafia è stata posta una vetrofania sulle nostre vetrine che certifica che l’immobile è stato confiscato alla mafia. Per noi è stato un momento importantissimo»

“Diventa uno scappato di casa”, il Parallelo di Castellanza lancia una raccolta fondi

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Marzo 2021
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