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Accam in assemblea: “Il voto del suo salvataggio sarebbe totalmente inutile”

Così lo definisce Franco Brumana, convinto che ormai non ci sia alcuna possibilità di salvataggio per la società, dopo la delibera del consiglio comunale di Legnano e un parere degli avvocati della stessa Accam

Accam Legnano

Prosegue il tour de force di Accam. Dopo il consiglio comunale di Legnano nel mese scorso, la seduta di giovedì  a Busto Arsizio, l’assemblea di Amga venerdì, toccherà adesso all’assemblea di Accam riunirsi e (forse) trovare una decisione finale. La questione resta la stessa: salvaguardare o meno il futuro dell’azienda.

Nella sua convinzione che ormai il destino di Accam sia segnato, grazie soprattutto alla delibera approvata dal consiglio comunale di Legnano in cui il suo intervento è stato fondamentale, l’avv. Franco Bruma (Movimento dei cittadini) ancora oggi ha definito l’incontro di sabato “una commedia recitata a soggetto dai politici locali”, perchè “potrà accadere che Busto Arsizio coinvolga la maggioranza dei sindaci soci a votare per un generico salvataggio di Accam, ma anche questo voto sarebbe totalmente inutile perché incompatibile con la realtà che inevitabilmente prevarrà sulla fantasiosa messa in scena dei politici”.

Brumana infatti considera la delibera approvata a Busto Arsizio “ambivalente, confusa e frutto dell’emendamento della Lega che ha raggiunto un compromesso con il resto della maggioranza. La delibera può essere interpretata in due significati opposti tra loro (…).  La chiusura al 2027 renderebbe impossibile le opere di revamping dell’impianto previste nelle varie proposte di salvataggio di Accam che sono fino ad ora circolate. Il compromesso è stato determinato da manovre e da esigenze, che nulla hanno a che fare con Accam ma riguardano l’imminente campagna elettorale bustocca. Il Sindaco Antonelli è stato chiaro: non è Busto che deve dire di no, lasciamolo fare agli altri”.

Prosegue Brumana: “Soprattutto gli indirizzi dati sono chiaramente una finzione perché, come risulta dal parere degli autorevoli avvocati di Accam, per evitare il fallimento occorre l’immediata adesione al piano di salvataggio dei soggetti interessati, in primo luogo di Amga e l’altrettanto immediata messa a disposizione di un finanziamento definito “ponte” che consenta ad Accam di tirare avanti sino a fine aprile, quando vorrebbe trasferire l’azienda alla New.Lo. Accam ha addirittura richiesto la costituzione della New.Lo. da parte di Amgae di Agesp, entro la metà di marzo. Anche volendo mettere il massimo impegno in tempi così brevi non sarebbe pensabile pervenire a questa società rispettando le procedure”.

“Determinante però è il fatto che Amga non potrà farlo perché il suo socio di maggioranza assoluta e cioè il Comune di Legnano è vincolato dai diversi indirizzi dettati dal Consiglio Comunale”, la conclusione dell’avvocato legnanese. L’ultima parola, comunque, all’assemblea di sabato.

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Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Marzo 2021
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