Brumana e Accam: “Le argomentazioni del sindaco Antonelli non sono razionali né fondate su fatti reali”
Franco Brumana (Movimento con i cittadini) boccia così la proposta avanzata da Antonelli per il salvataggio di Accam
«Il Sindaco di Busto Arsizio ripropone il salvataggio di ACCAM attraverso il piano predisposto da AMGA, ma deve rendersi conto che questo piano, che comportava sacrifici enormi per i legnanesi e che proponeva soluzioni irrealizzabili anche perché presupponeva l’elusione della legge Madia, è stato definitivamente e giustamente cestinato dal Consiglio Comunale di Legnano. Le sue considerazioni sulla sostenibilità economica e sull’economia circolare sono totalmente infondate». Franco Brumana (Movimento con i cittadini) boccia così la proposta avanzata da Antonelli nella commissione consiliare di Busto Arsizio sul salvataggio di Accam.
«Il costo del revamping dell’impianto sarebbe superiore ai 42 milioni che erano stati previsti per una simile operazione nel 2013 e consentirebbe solamente di mantenere in vita un inceneritore del tutto inutile e dannoso per la salute pubblica – motiva così il suo pensiero Brumana -. La produzione dei rifiuti indifferenziata da incenerire in Lombardia era nel 2019 di 1.354.940 tonnellate e dovrebbe essere nel frattempo diminuita come risulta dalla tendenza manifestata in precedenza. Gli inceneritori lombardi hanno una capacità di smaltimento di 2.469.188 tonnellate e pertanto si produce solo il 55% dei rifiuti che si possono incenerire ogni anno». Insomma, Accam potrebbe anche non servire….
L’avvocato legnanese affronta anche aspetti economici che vede favorevoli solo a Busto Arisizio, perchè «il sindaco Antonelli si preoccupa dei costi dell’eventuale fallimento di ACCAM, e lamenta che il Comune di Busto Arsizio non percepirebbe 356 mila euro per il canone di locazione del terreno, perderebbe il capitale investito con un conseguente passivo di bilancio e dovrebbe sopportare il costo di bonifica del terreno. In effetti il Comune di Busto Arsizio per troppi anni ha percepito utili spropositati per la locazione di un terreno praticamente privo di valore, ma il mancato conseguimento di questo utile ingiustificabile non può essere addotto come una ragione del proseguimento dell’attività dell’inceneritore. Le enormi somme percepite invece giustificherebbero ampiamente la spesa che Busto dovrebbe sopportare per la bonifica del terreno. La perdita del capitale sociale è già da tempo avvenuta e Busto Arsizio non può pretendere che venga ricostituito a spese soprattutto di Legnano e di altri Comuni, come prevedeva il piano di AMGA. E’ vero che per altri 5 anni i Comuni soci non potranno partecipare a società che inceneriscano i rifiuti, ma è altresì vero che non vi sono ragioni per farlo, visto che un inceneritore sarebbe inutile».
Infine il sindaco Antonelli rileva che portare altrove i rifiuti comporterebbe la spesa di 1,3 milioni di euro per acquistare camion per il trasporto: «In questo momento però – la replica di Brumana – i rifiuti non sono trasportati all’inceneritore con le carriole, ma con i camion già disponibili e comunque questa spesa sarebbe trascurabile in rapporto all’’entità molto superiore dei risparmi per il mancato salvataggio di ACCAM e per il mancato revamping di questo impianto. Le argomentazioni addotte dal Sindaco Antonelli non sono razionali né fondate su fatti reali. Sarebbe opportuno che ACCAM venisse lasciata al suo destino, senza erogare finanziamenti assurdi ad una società in insolvenza perché devastata da una gestione di natura politica e non economica. Sarebbe inoltre doveroso che i Comuni soci di ACCAM rinuncino definitivamente all’inceneritore e si allineino alla transizione ecologica verso un sempre maggior recupero e la conseguente diminuzione dei rifiuti da incenerire».
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