Cgil: «Accam e Amga possono ricomporre la filiera dell’energia e del rifiuto»
L'unione tra Accam e Amga non è infausta per il segretario della Cgil Ticino Olona Torre convinto che sia possibile ricomporre la filiera sui rifiuti investendo anche su nuove attività.
«È possibile tutelare l’occupazione e garantire il servizio pubblico, trovando soluzioni innovative». L’unione tra Accam e Amga non è negativa per il segretario della Cgil Ticino Olona Jorge Torre convinto che sia possibile ricomporre la filiera sui rifiuti investendo anche su «nuove attività, tra cui, ad esempio, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti speciali, così da togliere terreno alla criminalità organizzata e nel contempo dare risposte ai lavoratori».
Il pensiero comune alla Cgil è che un progetto che riunisca le due società possa offrire valide opportunità: «Basterebbe unire le competenze, investire nel futuro e nei dipendenti». Ripensando all’intera filiera dell’energia e del rifiuto a livello territoriale, anche cercando nuove attività, si potrebbe ottenere la «salvaguardia occupazionale ed il recupero di risorse, offrendo la possibilità di ridisegnare la Tari per cittadini ed imprese».
Per quanto riguarda le strategie industriali delle società partecipate, secondo Torre «bisognerebbe costruire un modello partecipativo che preveda un ruolo attivo anche delle organizzazioni dei lavoratori. Progetti concreti che vorremmo discutere non solo con il nuovo sindaco, ma anche sul tavolo della consulta Economia e Lavoro e del Patto dei sindaci».
Sulla stessa linea anche i sindacalisti Stefano Dell’Acqua della Uil e Giuseppe Oliva della Cisl Milano Metropoli, secondo i quali il tema figura tra i principali da «affrontare con il nuovo sindaco di Legnano. Di certo dobbiamo trovare un percorso condiviso per tutelare i lavoratori».
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