Fase3: produzione industriale e artigianale lombarda in calo
L'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, si appella a un grande patto tra pubblico e privato che abbia una strategia comune
Il secondo trimestre del 2020 registra una più marcata contrazione della produzione industriale in Lombardia: -12,7% rispetto al trimestre precedente e -20,7% rispetto al corrispondente trimestre dello scorso anno. Andamento simile anche per quanto riguarda l’artigianato con un -12,8% rispetto a quello precedente e un -24,3% rispetto a quello del 2019.
L’indice della produzione industriale oltrepassa il punto di minimo registrato nella crisi del 2009, scendendo fino a quota 87,7 (dato destagionalizzato) annullando gli effetti positivi dell’andamento dell’ultimo decennio. Per le aziende artigiane l’indice della produzione cala a quota 74,7 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), nuovo punto di minimo della serie, allontanandosi ancor più dal recupero che sembrava vicino a fine 2019.
I dati sono stati comunicati da Unioncamere Lombardia nella consueta conferenza stampa al termine di ogni trimestre produttivo. All’incontro ha partecipato anche l’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, che ha fatto il punto sull’attività di Regione in questo complicato momento per l’economia regionale a seguito dell’emergenza Covid-19.
ATTENTI AD ATTUALIZZARE LE MISURE D’AIUTO – “Regione Lombardia ha attivato una serie di misure. Ne ha attualizzate altre e ha compiuto un’opera di monitoraggio, giorno per giorno, in una situazione che è sempre in evoluzione. Quello che abbiamo cercato di fare con i nostri pacchetti di intervento – ha spiegato Mattinzoli – è di adeguare il più possibile gli interventi rispetto alle esigenze che ci sono state prospettate dal mondo produttivo in stretta collaborazione con Unioncamere Lombardia“.
SERVE AUTONOMIA – “C’è da dire – ha spiegato ancora – che il 70% dei problemi esisteva prima dell’emergenza Covid-19, la crisi sanitaria li ha ingigantiti e ne ha portati di nuovi. È per questo che noi abbiamo proseguito nella nostra politica del dialogo con le categorie. Come, ad esempio, abbiamo fatto integrando, con nuove e importanti risorse, il bando ‘Io riapro Sicuro’ proprio su indicazione del tessuto imprenditoriale. Serve una forte Autonomia. Alla Lombardia mancano i 56 miliardi del residuo fiscale che ora servirebbero per dare impulso alla locomotiva lombarda che se si ferma, tutto il Paese ne soffre”.
AZIONE FUORI DAGLI INTERESSI DI PARTE – “Dobbiamo essere in grado di concepire un’azione dove non si guardi a interessi di parte, ma che sia in grado di dare un apporto, anche con visioni e sensibilità diverse, a una sintesi che non sia al ribasso. Per quanto ci riguarda – ha chiosato Mattinzoli – non possiamo che essere molto soddisfatti per i risultati che hanno ottenuto i nostri pacchetti sul Credito: gli imprenditori hanno voglia di fare”.
GRANDE PATTO PUBBLICO PRIVATO – “Occorre un grande patto tra pubblico e privato che abbia una strategia comune, dove ci sia una volontà di convergenza su alcuni temi. E, in questo quadro generale, è utile anche migliorare il rapporto con l’Unione Europea”.
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