Conte: “Il Governo non può fermare la riapertura della Lombardia”
Il premier Conte preoccupato per l'emergenza lombarda non pone comunque ostacoli alla volontà della Regione di riaprire le attività già lunedì 18
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto legge per le riaperture previste da lunedì 18 maggio. Dopo la firma del capo dello Stato, il testo sarà depositato in serata al Senato. Norme che lasciano comunque margine di manovra alle singole Regioni
In serata, conferenza stampa del premier Conte, con la presenza fisica di alcuni rappresentati della stampa: «Stiamo affrontando un rischio e dobbiamo accettarlo altrimenti non potremo mai ripartire. Non possiamo permettere di fermarci», la frase d’apertura con un riassunto delle norme principali del decreto.
Movimenti in libertà all’interno della regione. Si potranno incontrare anche gli amici e non solo i congiunti, ma resta il divieto di assembramenti, confermato l’obbligo della mascherina, obbligatoria in specifici luoghi, soprattutto quando non si possono rispettare le distanze
Solo dal 3 giugno si potrà andare da una regione all’altra e si potrà anche spostarsi negli stati UE senza obbligo di quarantena.
Dal 18 maggio riaprono negozi di commercio al dettaglio, servizi di cura alla persona, ristoranti, bar, stabilimenti balneari. Riprendono le celebrazioni religiose con i fedeli e anche gli allenamenti delle squadre. Dal 25 maggio, apertura delle palestre, piscine e centri sportivi. Dal 15 giugno riapriranno teatri e cinema. Per i bambini, possibilità per attività ricreative.
Le regioni saranno sempre libere di ampliare o restringere certe limitazioni: «Penso alla Lombardia – ha affermato Conte – che sta combattendo la battaglia più dura, si trova nella fascia di un rischio moderato e presenta ancora un livello alto delle terapie intensive, anche se in discesa. Attualmente, noi non siamo comunque nelle condizioni di dire alla Lombardia di non riaprire”
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