(Francesca Bellini)  – "La ripresa, e se toccasse a noi?". Questo il titolo del libro presentato martedì due febbraio all'università Liuc di Castellanza ma anche l'interrogativo che molti italiani si pongono ormai da anni.

Il rapporto a cura di Mario Deaglio è redatto dal centro di ricerca Luigi Enaudi con la collaborazione di UBI, Banca Popolare di Bergamo che sul territorio varesino vede 1/3 della propria clientela. Strategica la scelta di presentare il volume all'Università Carlo Cattaneo che dal 2008 collabora con l' Istituto bancario e la sua Fondazione, finanziando e promuovendo progetti concreti e innovazione.

"Queste due organizzazioni sono il simbolo di un'Italia che funziona, ma la nostra penisola è divisa a "macchie" e non è così ovunque". Giorgio Arfaras, coautore del rapporto, ha descritto chiaramente i mutamenti dell'economia globale e il grave effetto depressivo causato nel 2014 dalla caduta del prezzo petrolifero: "Nonostante le disuguaglianze presenti in Italia tra diverse aree e settori – ha spiegato – il Paese non sta però fallendo e la speranza per una ripresa futura è realizzabile". Secondo Arfaras la salvezza potrebbe quindi arrivare entro il 2017, con la speranza di una crescita economica del 2%, sottolineando la necessità di un controllo preciso del bilancio.

"Anche sul nostro terriotorio è possibile contribuire ad uno sviluppo economico; la collaborazione tra risorse materiali e risorse intellettuali è fondamentale" così ha dichiarato il Presidente LIUC, Michele Graglia che insieme a Giorgio Frigeri, presidente del gruppo UBI, ha mostrato il suo ottimismo verso un miglioramento economico.

"L'italia è un paese capace di ottenere vittorie, il successo del gruppo UBI ottenuto nel terriotorio varesino ne è una dimostrazione" queste le parole di Osvaldo Ranica, Direttore Generale della Banca.