Molto di più di un laboratorio. Il primo MakerBot Innovation Center in Europa, inaugurato questa mattina (10 giugno) all'università Liuc di Castellanza, negli spazi di Villa Jucker, è un piccolo tempio della ricerca e dell'innovazione aperto a tutto il territorio. Basato su una rete di 20 stampanti 3D, che saranno usate sia dagli studenti Liuc sia in corsi per imprenditori, tecnici e professionisti, il centro ha la missione di diffondere la cultura della fabbricazione digitale. La gestione è affidata ai ricercatori di Smart Up – Laboratorio Fabbricazione Digitale ed è co-svilluppato dall'ateneo e da Univa.

Un progetto ambizioso che vanta un partner di fama mondiale, la MakerBot, azienda statunitense, che ha deciso di portare a Castellanza le sue tecnologie presenti all'interno della State University di New York, della Florida Politechnic University e della University di Cincinnati: «La stampa 3D sta trasformando il modo di pensare, progettare e fabbricare – ha spiegato Andrea Langfeld, general manager di Maker Bot Europe – questo centro permette alla Liuc di mettere questa potente tecnologia a disposizione degli studenti e di prepararli al mondo di domani. Sono convinto che fare è il miglior modo per imparare».

Questo sapere vuole essere poi trasmesso alle aziende per farle crescere: «Creare professionalità di alto livello "dedicato" al sistema delle imprese del territorio e non solo – ha sottolineato il presidente della Liuc, Michele Graglia – è il nostro primario obiettivo. La nostra università vuole essere il loro punto di riferimento mettendogli a disposizione i vantaggi di queste tecnologie. Queste porte rimarranno aperte al territorio». 

Il progetto è stato sposato dall'unione degli industriali di Varese, associazione di categoria che crede fortemente nel potenziale di queste tecnologie digitali utilizzate con successo da diversi imprenditori della zona, ad esempio nel comparto tessile: «Questa è l'industria 4.0 – ha spiegato il neo presidente di Univa, Riccardo Comerio – è il futuro che ci aiuterà a riportare la percentuale del Pil del manifatturiero dal 15 al 20 %». Secondo l'industriale «questa tecnologia porterà più capannoni», in quanto consente di «accorciare la catena di produzione e migliorare la  competitività anche internazionale». «Oggi abbiamo messo il seme – ha concluso  –  i risultati saranno parte di una nuova rivoluzione industriale».

Una speranza, questa, che il laboratorio aiuterà a concretizzare andando oltre l'insegnamento dell'utilizzo delle stampanti: «Non siamo una scuola professionale – ha spiegato Luca Mari, direttore di Smart Up – il nostro obiettivo, sia per gli studenti che per la comunità, è quello di usare questa tecnologia come abilitatore di creatività». 

L'intenzione è anche quella di coinvolgere le scuole superiori del territorio: da qui la presenza all'inaugurazione dell'assessore all'Istruzione del Comune di Legnano, Umberto Silvestri e della vicepreside del Galilei, Ornella Ferrario. Proprio di recente al Bernocchi è stato inaugurato un laboratorio digitale realizzato grazie al sostegno delle imprese locali. Qui l'articolo