IL “GIALLO IMPREGILO” HA UNA FIRMA LOCALE
Notaio varesino al centro di un "cambio di destinazione" del pacchetto di voti all'assemblea che ha visto il successo di Salini su Gavio...

(m.t.) – Ha anche protagonisti locali quello che è già stato definito il "giallo Impregilo". A diffondere la notizia, in questi giorni, le pagine di Economia di QN.
Tutto ruota attorno a un pacchetto di 398mila voti quasi "dissoltosi" all'assemblea che tra il 12 e il 17 luglio ha decretato il successo della famiglia Salini nei confronti di Beniamino Gavio, storico azionista del colosso nel settore delle costruzioni.
Moderno "Mago Houdini" , capace di illusioni (nel senso che avrebbe solo illuso Gavio di votare per il gruppo, ma poi il suo favore si è rivolto altrove ) e di sparizioni (nel senso che nessuno riesce ancora a capire dove sono finiti i 398mila voti in sue mani), sarebbe un notaio di Gallarate, ma abitante a Busto Arsizio, Alfredo Noli, diventato oggi l'ago della bilancia in una tra le più discusse controversie della finanza italiana.
Come leggiamo in QN, il notaio varesino si è presentato all'assemblea con :"383mila voti, per delega scritta degli azionisti, e 14.200 direttamente in capo a sè. Entrambe le quote erano destinate ad appoggiare Gavio". Quel pacchetto sarebbe stato decisivo per stabilire se l'assemblea sarebbe dovuta proseguire nei giorni successivi, come è avvenuto, oppure a settembre.
Il notaio varesino sarebbe uscito dalla sala un'ora prima della votazione e quindi i voti per delega non sarebbero stati espressi, mentre in realtà qualcuno ha utilizzato i 14,200 direttamente in suo possesso e dai tabulati emerge che sarebbero andati a favore di Salini.
"Chi li ha espressi?" si chiedono Paolo Girotti e Massimo Degli Esposti, i due autori del servizio. Se si dimostrerà che ha votato qualcuno al posto del notaio, scatterà l'invalidazione del voto e quindi dell'assemblea. Se,invece, si dimostrerà che ha votato lo stesso notaio, uscito e rientrato in assemblea, egli potrà essere accusato per inadempienza fraudolenta.
Oggi più che mai, quindi, sono almeno due o tre gli interrogativi che vaggiano tra Busto Arsizio e Gallarate, dove abita, risiede e lavora il notaio:
– cosa l'ha spinto a lasciare l'assemblea prima della votazione?
– perchè, dopo essere uscito, sarebbe rientrato e avrebbe votato a favore di Salini ?
– se ha votato qualcun altro, quando ormai erano scaduti i termini per le deleghe, come avrebbe potuto avere in mano questi voti?
Gli azionisti danneggiati si augurano che l'esposto presentato in questi giorni alla Magistratura potrà dare una risposta ai quesiti.
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