La Guardia di Finanza di Rrho nei giorni scorsi ha ultimato un’attività di polizia economico-finanziaria nei confronti di una donna di Cornaredo che attraverso alcuni siti web, pubblicizzando un fantomatico lavoro a domicilio consistente nella trascrizione di indirizzi di corrispondenza, era riuscita a scucire ad una moltitudine di persone piccole somme di denaro (dalle 20 alle 39 euro) che gli hanno fruttato un bottino di circa 180.000 dal 2007 (circa 3.000 euro al mese).

I finanzieri della Compagnia di Rho, attraverso gli accertamenti eseguiti (perquisizioni e indagini finanziarie) hanno potuto constatare che in realtà quella posta in essere dalla donna, che nella specie si avvaleva di una rete di “collaboratori” e che veniva pubblicizzata sulla rete attraverso alcuni siti web, con dominio in italia e all’estero dove venivano veicolati messaggi ingannevoli idonei ad attirate l’attenzione di gente in cerca di lavoro, era sostanzialmente riconducibile alle ccdd “catene di sant’antonio”, attività che configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone ed in cui il diritto a reclutare si trasferisce all’infinito previo il pagamento di un corrispettivo.

I siti gestiti da provider italiani sono stati sequestrati ed oscurati; gli altri seguiranno la stessa sorte non appena saranno completate le procedure internazionali.

Le catene di Sant’antonio che configurano la possibilità di guadagno sono vietate dall’ordinamento italiano ed i promotori sono soggetti a sanzioni penali. per questo motivo la donna di Cornaredo è stata deferita all’a.g.. la stessa dovrà inoltre corrispondere all’erario le imposte commisurate al non trascurabile guadagno.

La vicenda, resa celebre dalle sortite scomposte e simpatiche della protagonista, era stata portata alla ribalta durante l’inverno scorso da max laudadio durante la nota trasmissione televisiva “Striscia la notizia”.