Cerro Maggiore ricorda Walter Tobagi, ucciso 43 anni fa
Alla commemorazione per Walter Tobagi anche una delegazione del Corriere della Sera e gli studenti delle scuole secondarie di primo grado
Mercoledì 28 maggio 1980, ore 11. In via Salaino a Milano cinque colpi di pistola esplosi dal commando della Brigata XXVIII Marzo, un gruppo di giovani terroristi di estrema sinistra, uccidono il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi. Quarantatre anni dopo il giorno in cui quell’agguato fermò per sempre la sua penna, Cerro Maggiore lo ha ricordato con una commemorazione nel cimitero cittadino, dove riposano le spoglie della storica firma del giornalismo italiano.
«La mattina del 28 maggio, quando ci si trovò di fronte al cadavere di Walter Tobagi riverso sul selciato di via Salaino, ci si rese conto che l’Italia e il giornalismo italiano avevano perso la grande possibilità di fare un salto di qualità e di entrare finalmente nel mondo dell’informazione libera delle democrazie occidentali – ha sottolineato durante la commemorazione il sindaco di Cerro Maggiore Nuccia Berra, che ha ricordato Walter Tobagi come un giornalista «esempio di lucidità, di capacità di scrittura e di coraggio» ma anche come un «sindacalista innovatore» -. Il sacrificio di Walter Tobagi per la salvaguardia del giornalismo libero deve ancor più oggi essere ricordato. L’informazione al tempo dei social deve continuare ad essere libera. Libertà però vuole responsabilità. Questa era la differenza tra un articolo di Tobagi e una codarda lettera di rivendicazione delle BR. Il giornalismo libero odierno ed il mondo dell’informazione deve molto a Walter Tobagi e sta ad ogni cittadino scegliere ed informarsi con lo stesso spirito critico di Tobagi»
Alla commemorazione ha preso parte anche una delegazione del Corriere della Sera – la testata nel pomeriggio ricorderà la sua storica firma anche in via Solferino, alla presenza tra gli altri del figlio Luca -, che ha deposto un omaggio floreale al cimitero di Cerro Maggiore, e gli studenti delle scuole secondarie di primo grado, da sempre colonna portante della cerimonia dedicata al giornalista.
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