Obbligo di ricovero nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Piacenza e libertà vigilata per un anno. È questo il provvedimento deciso dal gip di Milano Ileana Ramundo, su richiesta del pm Paolo Filippini nelle indagini della Polizia stradale di Novara per il 39enne responsabile dell’incidente del 18 febbraio scorso, quando verso le 2.30 furono travolte e uccise alla barriera autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano Laura Amato e Claudia Turconi.

Secondo quanto ricostruito da investigatori ed inquirenti l’uomo, indagato per omicidio colposo plurimo, prima dell’incidente era stato all’ospedale di Piacenza, non lontano dalla sua abitazione, e poi all’aeroporto di Malpensa dove ha tentato di partire per il Marocco, suo paese di origine.

In aeroporto avrebbe dato in escandescenze per via della partenza negata: portato al presidio medico, gli è stato dato un farmaco contenente benzodiazepine. Da Malpensa è stato poi trasferito all’ospedale di Gallarate, dove è però andato via (riportato in aeroporto da un cugino) senza essere visitato.

Dopo aver ripreso la macchina, lo schianto a 150 km/h in autostrada, costato la vita a Laura Amato e Claudia Turconi.