Asta deserta per l’ex piattaforma ecologica di via Menotti a Legnano
Il Movimento dei Cittadini, che già aveva chiesto la revoca della procedura, torna a chiedere per per il terreno non venga fissata una nuova asta
Si è conclusa con un nulla di fatto l’asta per la vendita del terreno tra viale Sabotino e via Menotti a Legnano che fino al 2013 ospitava una delle due piattaforme ecologiche della città, poi confluite in un’unica struttura in via Novara: mercoledì 18 novembre avrebbero dovuto essere aperte le buste per mettere a confronto le offerte presentate, ma di offerte in realtà a Palazzo Malinverni non ne sono arrivate.
Il comune di Legnano aveva deciso poco dopo la metà di luglio di mettere all’asta l’area da 26.665 metri quadri, che per il 71,43% è di proprietà di Legnano Patrimonio, società interamente partecipata da Palazzo Malinverni e attualmente in liquidazione, e per il 23,5% fa capo ad Amga, altra partecipata della Città del Carroccio, con una piccola quota di proprietà di privati. Il prezzo base stabilito per la vendita del terreno era di 3.500.000 euro: le offerte – che potevano comunque scendere sotto il prezzo minimo – avrebbero dovuto essere presentate in busta chiusa entro il 20 ottobre e l’asta si sarebbe dovuta svolgere poi in un’unica seduta il 27 ottobre.
A inizio agosto, poi, era arrivato un provvedimento di revoca dell’asta, dopo che Legnano Patrimonio aveva «rilevato la diffusione sulla stampa locale di alcune informazioni in difformità rispetto a quanto riportato nel bando di asta», circostanza che non consentiva di «assicurare l’interesse pubblico al rispetto della par condicio fra i soggetti eventualmente interessati a formulare un’offerta di acquisto dei beni immobili oggetto di incanto». Solamente una settimana dopo, comunque, Palazzo Malinverni aveva pubblicato un secondo bando per il terreno, identico al primo nei contenuti salvo che per le date, con il termine per la presentazione delle offerte fissato per mercoledì 11 novembre e l’apertura delle buste in programma per il successivo mercoledì 18. Di fatto, però, la procedura si è rivelata un flop dal momento che nessuno si è fatto avanti per l’acquisto del terreno.
La procedura per la vendita all’asta dell’area dove una volta sorgeva la piattaforma ecologica, peraltro, era finita anche tra i banchi del consiglio comunale durante l’ultima seduta grazie ad un’interrogazione del Movimento dei Cittadini, che non soddisfatto delle risposte ottenute dal sindaco solo pochi giorni fa era tornato a chiedere al primo cittadino di tornare sui suoi passi e di revocare l’asta. Anche perché il futuro del terreno tra viale Sabotino e viale Menotti è legato a doppio filo alle scelte di pianificazione urbanistica della città: se per decidere il futuro del terreno servirà infatti uno specifico piano attuativo, in base al PGT di Legnano la destinazione d’uso principale, anche se non l’unica, per l’area è quella residenziale, con possibilità di costruire fino ad un volume di circa 40mila metri cubi.
E ora il Movimento dei Cittadini esulta. «È andata bene – commenta il capogruppo, Franco Brumana -! Il sindaco di Legnano non aveva voluto revocare l’asta e, nel rispondere a una mia interpellanza , aveva respinto la mia richiesta di avviare subito la revisione del PGT per impedire le valanghe di cemento che ora sono previste su questo terreno e su alcune aree della città. Auguriamoci che cambi idea. Il Movimento dei Cittadini insisterà nel richiedere che non venga rifissata l’asta, che Legnano Patrimonio srl avvi una trattativa per ripianare il debito con una riduzione a saldo e stralcio e che parta al più presto la revisione del piano di governo di territorio».
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