Mattarella premia Alessia Lai, la ricercatrice di Parabiago che ha isolato il virus
Alessia Lai ha ricevuto l'onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
A soli quattro giorni dall’inizio delle ricerche sul materiale biologico dei primi tre pazienti italiani che hanno contratto il coronavirus, ha isolato il virus con il team di ricercatori dell’Ospedale Sacco di Milano. La scoperta è valsa ad Alessia Lai, ricercatrice di Parabiago, la consegna dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana direttamente dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Alessia Lai era stata insignita dell’onorificenza a giugno scorso insieme ad altri cittadini di diversa provenienza geografica e con diversi ruoli nella società civile «che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus». Con i riconoscimenti attribuiti ai singoli, il Presidente della Repubblica aveva voluto «simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali».
All’ospedale Sacco da ormai quindici anni, prima per l’internato di tesi e il dottorato, poi come assegnista di ricerca, libera professionista e finalmente da luglio come ricercatrice dell’Università degli Studi di Milano anche se ancora con un contratto precario, la parabiaghese, 41 anni, è stata premiata insieme a Claudia Balotta, a capo del team e ora in pensione, che nel 2003 aveva isolato il virus della Sars, Gianguglielmo Zehender, professore associato, e ai ricercatori Arianna Gabrieli, Annalisa Bergna e Maciej Stanislaw Tarkowski.
«È stato un momento veramente emozionante – racconta Alessia Lai -. La cerimonia è iniziata con un video sul lockdown che ci ha fatto rivivere questi bruttissimi momenti con l’Italia deserta, le strade vuote e luci accese quasi solo nei condomini ed è stato molto toccante, come lo è stato anche sentire le storie di chi è stato insignito dell’onorificenza. Mi è spiaciuto solamente che la mia famiglia non potesse essere con me, ma l’emozione è stata comunque fortissima. Il riconoscimento che oggi il Presidente della Repubblica ci ha consegnato va al senso civico delle singole persone, ma soprattutto a quello di tutte le categorie che rappresentiamo».
Dopo la cerimonia il team di ricercatori tornerà all’Ospedale Sacco con uno stimolo in più, anche se la motivazione non è mai mancata. «Fin dalle prime scoperte che abbiamo fatto c’è sempre stato il desiderio fortissimo di andare avanti – spiega la ricercatrice -. Con la ricerca è così, non si è mai arrivati e in questo caso in particolare perché tutto è ancora da capire. Da febbraio non abbiamo mai smesso di occuparci di Covid: stiamo monitorando la situazione e finora non ci sono state evoluzioni tali da farci presupporre che lo sviluppo del vaccino possa essere più complesso rispetto alle procedure classiche».
«L’aspettativa è stata molto alta fin dall’inizio – sottolinea la parabiaghese -, come era normale che fosse dal momento che tutti aspettano delle risposte che per quanto possibile stiamo provando a fornire, anche se c’è ancora tanto da scoprire. Come team è stato un momento che ci ha unito molto: non lavoriamo sempre tutti insieme, mentre in questo frangente ci siamo trovati su un fronte comune».
L’impegno civico di Alessia Lai nei mesi scorsi è sfociato anche in una candidatura al consiglio comunale di Parabiago che le è valso un centinaio di voti di preferenza. «Quella di quest’anno è stata la mia prima candidatura – conclude la ricercatrice -: ci pensavo da tempo e con quello che è successo stavo quasi per rinunciare perché non avrei potuto garantire la mia presenza oltre un certo limite, ma la squadra mi ha spinto fortemente a proseguire e sono soddisfatta del risultato, che non mi aspettavo».
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