“Housing first” porta una nuova casa a tre senzatetto
Nuova casa per tre senza tetto grazie al progetto "Housing first" di Azienda So.Le. Altri due inserimenti abitativi previsti da qui a fine anno
Tre senzatetto – una giovane donna di Legnano, un 40enne e un’altra donna a Parabiago – hanno trovato casa grazie ad “Housing first”, il progetto di integrazione sociale lanciato nei mesi scorsi da Azienda So.Le. che prende le mosse da un modello di contrasto alla povertà estrema nato negli USA e “sbarcato” anche in Italia negli anni scorsi.
L’iniziativa, pensata su base triennale, ribalta il classico approccio al problema e prende come punto di partenza del percorso proprio l’inserimento abitativo con l’accesso dei senzatetto ad appartamenti indipendenti. Il progetto, nel rispetto dell’autodeterminazione delle persone interessate e tenendo conto dei servizi di contrasto alla povertà già attivi, prevede la definizione di un programma di supporto condiviso tra i servizi sociali e l’utente e coinvolge una rete di soggetti: le Caritas, le agenzie private per la locazione, soggetti che si occupano di housing sociale, l’Agenzia per l’inclusione attiva, l’Agenzia per la locazione, lo Spazio per l’integrazione dei cittadini stranieri dell’azienda consortile SoLe, i servizi sociali dei comuni, l’ASST Ovest Milanese, l’ufficio di programmazione zonale, le Polizie Locali e l’agenzia per la formazione e il lavoro AFOL Legnano.
«Il progetto, partito quest’anno, sta dando risultati apprezzabili – spiega Ilaria Zaffaroni, responsabile dell’Ufficio di Programmazione Zonale -. Il lavoro dell’equipe non si è mai fermato, anche durante il lockdown, periodo in cui le persone inserite in graduatoria sono state supportate, grazie ai fondi del Piano per la lotta alla povertà, negli acquisti di beni di prima necessità e aiutati nel fare la spesa. Non nascondo che l’aspetto chiave di “Housing first” sia il reperimento di abitazioni da affittare. Per questo è da sottolineare il lavoro di mappatura capillare delle abitazioni svolto dall’equipe presso le agenzie immobiliari del territorio e l’apertura e la sensibilità dimostrate dai proprietari che hanno reso i propri appartamenti disponibili dando fiducia ad Azienda So.LE che si è impegnata a coprire i canoni di locazione».
Presentato lo scorso novembre ai comuni del Legnanese, il progetto è stato avviato a gennaio con un budget di 57mila euro per anno finanziato dal Piano per la lotta alla povertà, cui vanno aggiunti 17mila euro una tantum versati dal comune di Rescaldina e 38mila euro di finanziamenti regionali divisi in parti uguali tra 2020 e 2021 per progetti sperimentali sul tema della locazione destinati a supportare persone che hanno concluso percorsi protetti in comunità.
«Sulla base del budget, da qui alla fine dell’anno, saranno possibili altri due ingressi in abitazioni, di una persona senza tetto e di una al termine di un percorso protetto – spiega Davide Colombo, coordinatore del progetto “Housing First” -. La nostra equipe, in questi primi mesi di lavoro, ha preso contatto con i soggetti che svolgono servizi rivolti alle situazioni di povertà estrema e collaborato con istituzioni, quali il comune di Canegrate, per occuparsi di un caso di accoglienza temporanea. Grazie a questi rapporti abbiamo un quadro più completo e attendibile sulle situazioni di necessità nel nostro territorio».
Sul nostro territorio, al momento, Azienda So.Le. ha rilevato la presenza di 26 senzatetto, 33 persone inserite in percorsi istituzionali da almeno 2 anni in attesa di una soluzione abitativa e 26 persone che vivono in condizioni abitative molto precarie. Numeri che, in base al monitoraggio dell’azienda consortile, sembrano destinati ad aumentare con l’emersione di storie più marginali, relative alle persone più escluse e quindi più nascoste.
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