Biblioteche dopo il lockdown: “Luoghi di relazione e di scambio”
Mentre quasi tutte le biblioteche del Leganese hanno riaperto, il CSBNO lavora al futuro del consorzio tra riscoperta del territorio e nuovi progetti
Mascherine, distanze e libri in quarantena: una dopo l’altra quasi tutte le biblioteche del Legnanese, che a marzo avevano dovuto abbassare metaforicamente la saracinesca, sono tornate ad abbracciare i loro lettori, pur con tutte le limitazioni necessarie al contenimento del coronavirus. Se in questi mesi le porte fisiche delle “case dei libri” si sono chiuse, però, quella virtuali si sono spalancate, dando una vigorosa accelerata ad un percorso di riconversione che per il CSBNO in realtà era già partito.
Per ipotizzare che in futuro le biblioteche non saranno più quelle di prima, non serve la sfera di cristallo. Basta leggere tra le righe dei numeri relativi al portale MediaLibraryOnLine del Consorzio Sistema Bibliotecario del Nord Ovest, che mette a disposizione di chi accede ebook, quotidiani e riviste ma anche o audiolibri e permette di consultare archivi e banche dati. I prestiti digitali sono passati dai 2.546 di gennaio ai 12.523 di aprile, mentre le consultazioni sono salite dalle 42.534 di gennaio alle 113.704 di aprile. Tanto che 50mila destinati all’acquisto di documenti fisici sono stati “spostati” sulle risorse digitali.
«Quella che abbiamo affrontato in questi mesi è stata una sfida molto impegnativa – spiega Gianni Stefanini, direttore del CSBNO -. Per spiegare come sono andate le cose, si può prendere ad esempio la storia del fax: la tecnologia alla base del funzionamento dei fax è stata messa a punto a fine ‘800 e già nel 1930 le compagnie di comunicazione avevano messo a punto i protocolli necessari per la trasmissione, ma fino agli anni ’80 è rimasto pressoché inutilizzato, salvo poi diventare di uso comune in tutte le aziende in pochi anni. Anche le biblioteche prima della pandemia avevano già messo a punto le tecnologie digitali ma non erano molto utilizzate: una volta chiusi gli spazi fisici, i servizi online sono diventati gettonatissimi. In questo senso, quindi, il lockdown è stata un’occasione per far conoscere agli utenti qualcosa che esisteva già ma forse non era ancora stato scoperto».
Proprio per dare una mano ai lettori nella “scoperta” della biblioteca digitale, in questi mesi il CSBNO ha lanciato il progetto “La biblioteca è con te”, con il duplice intento di mantenere un filo diretto con gli utenti e di promuovere le possibilità offerte dai servizi online. In tutto sono 40mila gli utenti contattati, ovvero, stimando almeno un contatto per famiglia, circa il 16% delle famiglie del territorio servito dal consorzio. I bibliotecari, però, sono andati oltre: hanno messo gli strumenti della biblioteca digitale al servizio delle scuole e hanno lanciato diverse iniziative per grandi e piccini, costretti in casa dalla corsa del virus. C’è stato spazio, quindi, per 35 laboratori virtuali e più di 60 video-letture per bambini, serate virtuali dedicate ai giochi da tavola che potrebbero anche diventare un’abitudine e rubriche di poesia, musica, fotografia e cinema. Anche gli appuntamenti con “Percorrendo l’Arte” e con i gruppi di lettura si sono spostati online: nel nostro territorio, ad esempio, sono stati organizzati sette incontri dei circoli di lettori (tre a Busto Garolfo, tra a Canegrate e uno a Dairago) che hanno totalizzato 85 partecipanti. Nessuno stop, infine, nemmeno per i corsi: l’80% dell’offerta formativa, infatti, ha “traslocato” sul web, con il risultato che 48 dei 61 corsi attivi hanno potuto continuare.
«In tutti questi anni, abbiamo sempre cercato di lavorare considerando come obiettivo principale i nostri utenti e non la gestione del patrimonio, ed è quello che abbiamo continuato a fare anche durante questi mesi – sottolinea Stefanini -. Con queste iniziative siamo riusciti a risvegliare l’interesse delle persone costrette a passare le giornate chiuse in casa, mettendo a loro disposizione strumenti di conoscenza e di relazione diversi da quelli forniti dagli smartphone. Dal lockdown abbiamo imparato una grande lezione e ce la porteremo dietro anche con la riapertura. Questa situazione ci fa prevedere che il prestito fisico dei volumi avrà un crollo pesante quest’anno, crollo che faremo fatica a recuperare anche nei prossimi anni, e per questo dovremo prevedere altri servizi, che possano creare relazioni e rapporti con le persone per tenere viva la fiamma del tessuto culturale e sociale del territorio».
Anche perché la rinascita, per forza di cose, passerà anche e soprattutto da lì. «Visto che non si potrà subito tornare a viaggiare come prima, lavoreremo per riscoprire monumenti e bellezze del nostro territorio, al quale la storia non manca – conclude il direttore del CSBNO -. Un altro progetto che abbiamo in cantiere, per il quale insieme ad altre 25 reti bibliotecarie italiane ad un bando ministeriale, è un sistema per la condivisione di competenze, saperi e conoscenze degli utenti creando momenti di socialità e scambio. Biblioteche come luoghi di relazione, di scambio e di conoscenza: è questo che immaginiamo dopo il lockdown».
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