«Evitiamo di ritrovarci tutti insieme appassionatamente nello studio del medico di base dopo che abbiamo chiuso le chiese o i teatri». A invitare i pazienti a recarsi dal proprio medico «solo se ci sono motivazioni impellenti» è il presidente dell'Associazione Medici di Legnano, Cornelio Turri. Questo almeno fino a quando la situazione relativa ai contagi di Corovavirus, in costante evoluzione, sarà più definita e contenuta. 

[pubblicita] «La sensazione – spiega Turri – è che quella di oggi sia una giornata normale. E probabilmente lo è, ma qualche attenzione e precauzione in più è sempre positiva. Anche perchè la diffusione degli ambulatori di gruppo sta riaggregando le persone e il rischio di trovarsi in tanti è alto, e andare dal medico di base con le stesse modalità di accesso di sempre può risultare controproducente: chiediamo quindi di rinviare tutto ciò che è differibile nel tempo». L' associazione ha distribuito un volantino dell'associazione dei medici lombardi disponibile in tutti gli studi medici. 

Per quanto riguarda i sintomi influenzali, Turri spiega che «tutte le patologie virali si assomigliano. Per questo è stata istituita una sorta di triage per permettere ai sanitari di capire, almeno telefonicamente, se ha senso prendere in considerazione una patologia particolare».

L'invito è quello di chiamare il medico di base, parlare con lui, sottoponendo una valutazione, oppure di contattare i numeri dedicati. Non recarsi nemmeno al Pronto Soccorso prima di  capire  se c'è la possibilità di potersi muoversi in libertà, per se e per gli altri, oppure no. 

Ricordiamo il numero verde unico regionale, 800.89.45.45, che valutera' ogni singola situazione e spieghera' che cosa fare. Per informazioni generali chiamare invece il 1500, numero di pubblica utilita' attivato dal Ministero della Salute.