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Tentata estorsione ed incendio: un arresto a Busto Arsizio

Imprenditore coraggio non cede ai ricatti di un’organizzazione criminale, anzi denuncia i fatti ai Carabinieri

Imprenditore coraggio non cede ai ricatti di tre estorsori, anzi denuncia i fatti ai carabinieri, fornendo una collaborazione determinante allo sviluppo delle indagini che ha portato all'arresto (per tentata estorsione ed incendio in concorso) di tre persone tra cui un 39enne di origine gelese residente a Busto Arsizio. 

L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lodi è stata eseguita proprio nella mattinata di oggi, mercoledì 5 febbraio, dai Carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese, coadiuvati da militari della Compagnia Carabinieri di Castelmassa, della Compagnia Carabinieri di Busto Arsizio e della C.I.O. del 3° Rgt "Lombardia".

[pubblicita] Un risultato raggiunto a seguito delle indagini iniziate nel marzo 2019 a seguito di tre atti incendiari ai danni del gruppo "Luce Immobiliare". I militari sono così riusciti a dimostrare l’esistenza di un’organizzazione criminale attiva nella zona di San Giuliano Milanese e nel sud di Milano, i cui componenti sono risultati vicini ad ambienti di criminalità organizzata di tipo mafioso dediti al racket ed autori degli attentati incendiari con finalità estorsive.

L'INIZIO DELLE INDAGINI – Nella notte del 14 marzo 2019 la sede di una società immobiliare a San Giuliano Milanese, gestita da un imprenditore, prese fuoco. L'incendio divampato nell'attività al secondo piano di una palazzina risultò doloso. I militari trovarono una tanica con del liquido infiammabile oltre che di segni di effrazione sulla porta d’ingresso. Qualche settimana successiva (nella mattinata del 2 aprile 2019) l’imprenditore mentre si stava recando al lavoro con la sua auto, venne avvicinato da un uomo (un soggetto che si ritiene essere uno degli indagati) che presentandosi come un appartenente ad una nota organizzazione criminale mafiosa, con chiaro accento gelese, intimò di consegnare 150.000 euro in contanti, da consegnare “a chi sa lui”, senza aggiungere altro, facendo poi perdere le proprie tracce. 

LA RIBELLIONE DELL'IMPRENDITORE – Al fermo rifiuto dell’imprenditore, i tre estorsori hanno risposto con altri violenti attentati incendiari. In particolare, nella notte del 27 maggio 2019, con un raid quasi di matrice militare, si sono introdotti all’interno di un cantiere edile di San Giuliano Milanese, appartenente alla società immobiliare della vittima incendiando due grossi camion per il movimento terra, del valore di quasi 300mila euro. Sul luogo dell’evento i militari trovarono bombolette di gas, taniche di benzina e stracci utilizzati come innesco. 

TERZO ATTO INTIMIDATORIO – Pur a fronte del secondo “avvertimento”, l’imprenditore ha continuato a non piegarsi, così nella notte del 4 giugno 2019, a San Giuliano Milanese, in un altro cantiere due degli arrestati, incendiarono un container adibito ad ufficio vendite degli appartamenti in costruzione.  Sul luogo dell’incendio, anche in questo caso, i militari repertano i classici segni di un attentato incendiario e premeditato. 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Febbraio 2020
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