La prima al liceo Claudio Cavalleri, la seconda alla scuola primaria Manzoni di via 4 novembre. A Parabiago è arrivata una nuova pietra d'inciampo. La targa è dedicata al ricordo perenne del giovanissimo studente del Mali che aveva affrontato il viaggio della speranza con la sua pagella al cuore ma che, purtroppo, aveva incontrato la morte del Mediterraneo. Aveva solamente 14 anni.

L'iniziativa è stata fortemente voluta dall'Anpi di Parabiago, che la ha promossa. Le scuole del territorio hanno poi aderito. Sulla pietra d'inciampo, posata questa mattina (venerdì 31) accanto alle scale d'ingresso delle elementari del centro, è riportata la scritta: "Qui aspettavamo il giovane del Mali morto annegato il 18 aprile 2015 portando una pagella sul cuore. Ogni insegnante giusto lo avrebbe accolto".

[pubblicita] «La comunità scolastica di Parabiago sta dimostrando di essere pervasa positivamente da insegnanti giusti. A loro va il nostro grazie» il commento di Giorgio Nebuloni, presidente dell'associazione partigiani cittadina. «Questo ragazzino scappava dalla fame, dalla miseria, dalla morte per lui e per i suoi familiari – ha ricordato Nebuloni –. I genitori che lo hanno imbarcato sulla nave gli hanno cucito la pagella nella giacca, come viatico per dimostrare che loro figlio era bravo e aveva buoni voiti. Purtroppo lui non è mai arrivato nel nostro Paese. Come tanti altri. È giusto rimanere indifferenti? No, noi come Anpi non lo crediamo. Crediamo invece che occorra avere attenzione nei confronti dei più deboli e che l'accoglienza sia un dovere per ciascuno di noi».

La cerimonia della posa ha visto la partecipazione di tantissimi alunni, sia delle elementari che delle medie. I più grandi hanno letto alcune loro riflessioni. A rendere ancora più intensa l'atmosfera, l'esibizione di Renato Franchi con voce e chitarra.

«Con questa pietra l'istituto comprensivo 4 novembre, con la stretta collaborazione di Anpi, dice che non vuole dimenticare o far cadere nell'oblio la storia di questo ragazzino di soli 14 anni, che aveva identificato nella scuola il suo futuro – ha sottolineato la professoressa Furci -. E' davvero importante la presenza di tanti ragazzi, per raccogliere il testimone».