E' stata archiviata l'inchiesta nei confronti di Saverio Sidella e della moglie Maria Cristina Segreto accusati di avere provocato il crollo parziale di una palazzina in via Brianza a Rescaldina il 31 marzo del 2018. Saverio Sidella morì dopo diciotto giorni di sofferenza. 

[pubblicita] A seguito dell'esplosione, Alessandro Saverio Sidella e la moglie Maria Cristina Segreto erano stati iscritti – prima del decesso del sergente maggiore – nel registro delle notizie di reato per strage. La Procura bustocca, dal momento che non erano emersi indizi a carico della donna nè prove della presenza di altre persone nell'abitazione, lo scorso maggio aveva quindi chiesto l'archiviazione.

A fine dicembre è stato il gip Nicoletta Guerrero a mettere l'ultima parola stabilendo che «non sono stati raccolti elementi per ritenere la partecipazione della indagata Segreto all’azione che determinò lo scoppio della palazzina di Rescaldina». Che dalla relazione conclusiva dei periti incaricati dalla Procura di Busto Arsizio è stata causata da un tubo del gas scollegato manualmente nella cucina dei coniugi Sidella.

Come riporta Prealpina, secondo il Gip «non ci sono elementi per ritenere che la dinamica dell’evento possa essere stata diversa da quella ricostruita dalla procura che non ha ritenuto di dover proseguire le indagini ritenute esaurienti ed esaustive alla luce delle citate emergenze tecniche».

Nei fatti avvenuti lo scorso anno alla vigilia di Pasqua erano rimaste ferite nove persone. Da subito il più grave era apparso proprio il militare, poi deceduto il 18 aprile successivo. Ventisette, invece, le persone che erano rimaste senza casa: quattordici di loro avevano deciso di accettare la soluzione abitativa offerta dalle istituzioni.