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Prende a calci i poliziotti e sradica un lavandino in Commissariato

L'uomo violento è un  20enne peruviano con piccoli precedenti legati al possesso di droga e armi improprie - Il fatto è acccaduto a Busto Arsizio.

Sferra calci ai poliziotti, prende a testate la volante e sradica un lavandino nel Commissariato di via Foscolo a Busto Arsizio. È stato arrestato ieri, giovedì 6 novembre, il 20enne peruviano con permesso di soggiorno e piccoli precedenti legati al possesso di droga e armi improprie. E' stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. 

[pubblicita]      Erano passate da pochi minuti le 22 dquando la pattuglia è stata dirottata in via Miani dove alcuni cittadini lamentavano il disturbo causato da un gruppo di ragazzi che urinavano in strada e si lanciavano bottiglie. Situazione probabilmente favorita dalla presenza di un negozio “etnico”, punto di abituale ritrovo di compagnie di giovani per lo più stranieri, benchè chiuso al momento dell’intervento della volante.

Dal gruppetto si è subito staccato un ragazzo che in sella a una bicicletta si è diretto frettolosamente verso via Ferrari, mossa che ha indotto i poliziotti a sospettare che avesse qualcosa da nascondere. E infatti gli agenti lo hanno rapidamente raggiunto ma, appena il capopattuglia ha aperto la portiera per scendere dall’auto di servizio e identificarlo, ha sferrato un calcio che ha fatto sì che la mano del poliziotto rimanesse chiusa tra sportello e montante, per poi darsi nuovamente alla fuga. Dopo un ulteriore inseguimento lo straniero è stato raggiunto e, nonostante i calci e i pugni sferrati agli operatori tra le urla di incitamento dei compagni, bloccato anche grazie allo spray al peperoncino in dotazione.

Nonostante fosse stato ammanettato, il sudamericano ha continuato ad agitarsi durante il trasporto in Commissariato con urla, testate e calci che hanno causato danni alla vettura di servizio. Per finire, arrivato negli uffici di via Foscolo ha sferrato una ginocchiata al lavabo riservato ai fermati, sradicandolo dalla parete, il tutto tra insulti e minacce con allusioni all’intervento di una “banda”. 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Novembre 2019
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