[pubblicita]Settantatre anni fa, l'Italia era chiamata a scegliere tra repubblica e monarchia e con un tratto di matita nelle cabine elettorali gli italiani sancivano ancora una volta la fine del capitolo del fascismo e della guerra, dando vita alla Repubblica Italiana. Oggi, 2 giugno 2019, Legnano come ogni anno, insieme al resto del Paese ha celebrato nel piazzale antistante la palazzina dell'Associarma la Festa della Repubblica. Lo ha fatto per la prima volta senza che ci fosse il sindaco a prendere la parola – ma alla presenza, in rappresentanza di Palazzo Malinverni, del commissario prefettizio Cristiana Cirelli -, con i discorsi ufficiali affidati al presidente dell'ANPI di Legnano Primo Minelli e al presidente Associarma Antonio Cortese, tra bandiere e labari schierati e con le note della Fanfara dei bersaglieri Aurelio Robino, 

«É importante festeggiare oggi la nostra Repubblica poichè essa è alla base di tutto il nostro sistema democratico costituzionale – ha ricordato Primo Minelli durante la celebrazione –. La Repubblica, insieme con la Costituzione, è in grado di garantire tutti, anche nei momenti difficili di vuoto istituzionale come quello che stiamo vivendo in città. Difficoltà che orgogliosamente dobbiamo contribuire tutti a superare. Gli uomini passano, la città e le istituzioni restano. Per questo chiediamo al Commissario Prefettizio, che ringraziamo per la sua presenza, di dare continuità al lavoro fin qui fatto con le associazioni cittadine. Oggi è la festa di tutti gli Italiani, poiché i valori della Repubblica sono valori di coesione sociale che vanno oltre le libere opinioni politiche – ha aggiunto il presidente ANPI –. Essi sono valori che tutta l’Italia libera ha costruito sulla base dell’esperienza derivata dalla lotta unitaria di Liberazione che occorre trasmettere alle nuove generazioni per far conoscere loro il passato, per costruire un futuro migliore fatto di solidarietà, antirazzismo, tolleranza, inclusione, umanità e per una vita dignitosa per giovani e anziani. Valori che occorre far emergere con forza affrontando e risolvendo i problemi più urgenti a partire dal lavoro e dalla sua dignità nel contesto dell’Europa Unita». 

QUI IL DISCORSO INTEGRALE DEL PRESIDENTE ANPI PRIMO MINELLI

«Molti lustri sono passati dalla liberazione dell'Italia dal nazifascismo e dalla fine della seconda guerra mondiale, durante i quali uomini, cittadini e soldati si sono affacciati alla vita della nostra Italia, con la garanzia di una Costituzione repubblicana che ci ha aperto sino ad oggi le porte di un progresso di civiltà in una libera democrazia – ha sottolineato il presidente Associarma Antonio Cortese –. Tutto ciò non è nato casualmente, perchè la nascita della nostra Repubblica fu il frutto della lotta della Resistenza al nazifascismo, al prezzo di grandi sacrifici e di un duro impegno da parte di tanti cittadini italiani, con i loro drammi, i loro errori e i loro atti di eroismo; momento, questo, alto di unità e di consapevolezza di una intera Nazione. Al pari di valori si colloca la partecipazione dei reparti regolari delle Forze Armate alla guerra di Liberazione, nella quale l'esercito seppe tenere alto l'onore delle armi italiane, e quella degli eserciti Alleati che con i propri soldati diedero un determinante aiuto pagando peraltro un rilevante tributo di vite umane. Senza tali combinazioni di eventi la Repubblica non sarebbe mai nata così come è oggi. Ciascuno di noi, pertanto, ha l'obbligo di conservare questo grande patrimonio che abbiamo ereditato dai nostri padri, motivo di onore e di fierezza».

QUI IL DISCORSO INTEGRALE DEL PRESIDENTE ASSOCIARMA ANTONIO CORTESE