Monsignor Capella ammette le sue responsabilità
Al via il processo a monsignor Alberto Capella, l'ex funzionario della Nunziatura di Washington ben noto a Rho e che è accusato di possesso e scambio di materiale pedopornografico
Si preannuncia come un processo lampo quello che ha come protagonista in Vaticano monsignor Carlo Alberto Capella, ex funzionario della nunziatura di Washington che era stato lo scorso 7 aprile con l'accusa di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico
Nella prima udienza del suo rinvio a giudizio in Vaticano, il monsignore ha confermato le ammissioni fatte in fase istruttoria a proposito della sua essere colpevolezza. Se confermata dal tribunale vaticano l'accusa gli costerebbe tre anni di carcere, ma c'è la possibilità che l'aggravante dell'ingente quantità gli possa raddoppiare la pena.
Nel materiale pornografico acquisito ci sono tra i 40 e i 55 elementi che riguardano minorenni, tra foto, video e shotacon (fumetti manga). Tra questi, c'è anche un video che riprende un bambino molto piccolo in "atteggiamenti sessuali espliciti", ha riferito Gianluca Gauzzi, ingegnere della gendarmeria che già si era occupato del caso Vatileaks 2 e che è stato chiamato a testimoniare in aula.
A proposito dei primi mesi del suo trasferimento negli Stati Uniti Capella ha raccontato di essere stato attraversato da un "conflitto interiore" e di non aver potuto contare su amici o referenti. Capella agiva attraverso un profilo Tumblr aperto ad aprile 2016, prima di essere trasferito negli Stati Uniti, a giugno dello stesso anno. Il conflitto interiore sarebbe iniziato a inizio luglio e ha dato seguito alla ricerca di immagini "inappropriate di natura pedopornografica". Le conversazioni private che intraprendeva con gli utenti con cui avveniva lo scambio del materiale erano "assolutamente triviali".
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.