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Cinque abusivi nella villa destinata a centro antiviolenza

I Falchi della Polizia Locale hanno sgomberato l'edificio di via Pasubio, sequestrato nel 2014 alla 'ndrangheta e donato al Comune per fini sociali 

Sgomberato lo stabile di via Pasubio, a Legnano, destinato ad ospitare il Centro Antiviolenza. La Polizia Locale ha denunciato cinque giovani per occupazione abusiva e li ha segnalati all’Ufficio Immigrazione di Milano. L'edificio era stato confiscato nel 2014 alla 'ndrangheta nell'ambito di un'operazione contro la criminalità organizzata e affidato al Comune per destinarlo a fini sociali.

Il blitz è stato condotto ieri alle prime ore della mattina dal Nucleo Falchi della Polizia Locale di Legnano che ha fatto irruzione nello stabile. Gli agenti sono intervenuti di buon mattino, attorno alle 6 e 30. Entrati nello stabile hanno trovato cinque persone, tutte di nazionalità tunisina, di età compresa tra i 20 e i 30 anni e sprovvisti di regolari permessi di soggiorno. 

Per tutti e cinque sono scattate denunce per occupazione abusiva di immobile oltre all’accompagnamento all’Ufficio Immigrazione di Milano, dove sono stati foto-segnalati e sono state avviate le pratiche di espulsione. A brevissimo, inoltre, lo stabile sarà messo in sicurezza e chiuso, al fine di evitare ulteriori occupazioni in attesa che la villa venga assegnata alla sua destinazione di Casa Rifugio per donne vittime di violenza.

«Questa operazione commenta l’assessore alla Sicurezza, Maira Cacuccidimostra ancora una volta quanto siano diffusi fenomeni come l’occupazione abusiva e la permanenza irregolare sul territorio italiano ma anche che il controllo costante produce risultati. Un’azione, in questo caso, particolarmente importante vista la storia dell’immobile sgomberato».

A CHE PUNTO E' IL PROGETTO DEL CENTRO ANTIVIOLENZA

La proposta di destinare la casa confiscata alla 'ndrangheta a casa rifugio e centro antiviolenza è partita dalla precedente amministrazione, che ha ottenuto un finanziamento regionale di 280mila euro per realizzarlo. Come ricordato pochi giorni fa dal partito Democratico in un comunicato stampa, i tempi per ricevere i finanziamenti sono oggi in scadenza (il termine è fissato per fine di giugno) e l'ottenimento di tali fondi è subordinato ad una serie di prescrizioni, tra cui "l'ottenimento delle autorizzazioni in deroga all’altezza minima dei locali, l’uso di seminterrati per utilizzo lavorativo e le garanzie di superamento delle barriere architettoniche come previsto dal Piano Regionale Antiviolenza". Palazzo Malinverni, attraverso l'assessore alle politiche sociali, Ilaria Ceroni, ha però assicurato che gli uffici stanno procedendo, secondo gli step previsti, a portare avanti il progetto. Il centro antiviolenza è oggetto di una interrogazione del Partito Democratico nel prossimo consiglio comunale, fissato per la sera del 26 giugno.

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Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Giugno 2018
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