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Anpi a Mazzafame: “La democrazia va difesa ogni giorno”

Tradizionale cerimonia al Cascinone, teatro nel 1944 di un drammatico scontro tra partigiani e fascisti - Da Fratus e Minelli un appello alla unità per una vera democrazia

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Anpi: Cerimonia a Mazzafame - Luigi Frigo 4 di 14

Annuale cerimonia celebrativa al Cascinone della Mazzafame, teatro di un drammatico scontro d'armi tra nazifascisti e partigiani il 21 giugno 1944. Lei, Piera Pattani, all'epoca 16enne, era una giovanissima staffetta della Resistenza e fu lei a portare a Samuele Turconi, ferito e piantonato all'ospedale di Busto Arsizio, il messaggio che i suoi compagni la notte successiva sarebbero andati a liberarlo. Venne minacciata e picchiata dai fascisti. Oggi, anche se in maniera ancor più discreta e defilata rispetto agli anni scorsi non ha voluto mancare. Così come l'ex sindaco Centinaio e tutti i suoi ex assessori di fede democratica.

Nei discorsi ufficiali del sindaco Ginbattista Fratus e del presidente Anpi Primo Minelli, richiami anche all'attuale momento politico e all'unità necessaria per una vera democrazia.

"La Resistenza dei nostri partigiani – un commento di Minelli, con accanto l'ex presidente Luigi Botta – fu unitaria, una unità che racchiuse tutte le componenti politiche dai comunisti, ai socialisti, ai cattolici, ai laici, ai monarchici. Senza questa unità non sarebbe stato possibile sconfiggere il nazifascismo, riscattando l'Italia dalle responsabilità politiche e militari con cui il ventennio fascista aveva macchiato l'Italia agli occhi del mondo".

"Ricordare questa nostra storia – ha proseguito il presidente Anpi – serve ad evitare il ripetersi di ciò che abbiamo già visto. Bisogna pertanto non sopportare in silenzio o con indifferenza la rinascita di formazioni politiche come Casapound o Lealtà e Azione o Forza Nuova che si richiamano ai ds-valori del fascismo e nazismo. Di fronte a queste formazioni non solo l'ANPI, ma tutto il sistema demcratico deve indignarsi. Occorre indignarsi di fronte al risorgente razzismo che nulla a che vedere con la richiesta legittima di sicurezza, ricordando cosa furono le leggi razziali emanate 80 anni fa dal fascismo".

"Oggi, con tempi complessi e difficili, pieni di contraddizioni e di diseguaglianze – ha ricordato Minelli – la Cosituzione deve essere il punto di riferimento per tutto il Paese, il cemento della coesione politica e sociale, superando quel clima rancoroso che regna nel Paese e che rischia di minare alle fondamenta la stessa democrazia. A voi uomini e donne della Resistenza è toccato il compito di liberarci dal fascismo, a noi uomini e donne di oggi il compito di proseguire quella storia di libertà e di domocrazia costituzionale con le armi delal cultura, del rispetto della tolleranza".

Sempre in argomento di democrazia e della sua importanza, il sindaco Fratus  ha ricordato che "non cì è stata donata da nessuno, ma è stata conquistata con il sangue di tanti martiri, tra cui i combattenti di Mazzafame. Ci hanno consegnato uno strumento prezioso. Tocca a noi oggi utilizzarlo nel modo migliore. Ai giovani vorrei ricordare che la libertà che abbiamo è arrivata dal sacrificio di tanti giovani di allora come loro, il cui unico inbteresse è stato consegnare questa democrazia, questa liberta, a costo della loros stessa vita".

La parte iniziale della manifestazione è coincisa con un pensiero di padre Walter dei frati carmelitani e con la bedezione di una lapide che ricorda lo scontro a fuoco, mentre quella finale ha avuto protagonisti alcuni giovani studenti della scuola Dante Alighieri.

Galleria fotografica a cura di Luigi Frigo

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Giugno 2018
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