"L'arresto di Sant'Erasmo" è tornato a casa: nella mattinata di domenica 3 giugno la Fondazione Sant'Erasmo ha ospitato la cerimonia che ha visto lo svelamento dell'affresco, alla presenza, oltre che delle personalità già annunciate, anche del sindaco di Legnano, Giambattista Fratus e dell'ex presidente della Fondazione, Barbara Delfini.

Prima dello svelamento dell'affresco restaurato, momento topico della cerimonia, si è voluto lasciare spazio alle parole delle personalità presenti ed in particolare a Sara Callegari, vera e propria autrice del restauro, che ha spiegato nei dettagli il lavoro compiuto da lei e dal suo team a "La Venaria Reale".

Il progetto è partito nel 2015, quando Sara ha chiamato Jody Testa, al tempo Gran Priore della Contrada Sant'Erasmo, alla ricerca di un'opera d'arte che potesse divenire protagonista della sua tesi di laurea. Dopo varie consultazioni, l'opera è stata individuata proprio nell'affresco svelato ieri. Il progetto studiato per il restauro è poi risultato vincitore del bando del 2015 della Fondazione Ticino Olona ed è subito diventato operativo grazie all'appoggio di diversi enti, come, oltre alla stessa Fondazione, la Famiglia Legnanese, la Fondazione Sant'Erasmo, la Contrada ed il Comune.

A spiegare lo scopo del restauro è stato il presidente della Fondazione Ticino Olona, Domenico Godano:«Abbiamo recuperato una parte storica della città di Legnano, tramite questo restauro la Fondazione Sant'Erasmo diventa aperta, attraverso le opere d'arte si può conoscere la storia della città: infatti quando poche persone sapevano leggere e scrivere, le opere d'arte avevano proprio il ruolo di insegnare al popolo qualcosa»

Il processo di restaurazione appena concluso, come ha spiegato Sara, è stato estremamemente complesso, tra problemi legati alla pulitura ed agli interventi pittorici e con lo stucco. Problemi che affondano le proprie radici sia nella tecnica usata nel 1900 per staccare l'affresco dal muro, ovvero «lo strappo», sia nelle pessime condizioni ambientali che, in "combutta" con l'inadeguato supporto su cui era stato posto l'affresco, hanno inevitabilmente rovinato la pellicola pittorica.