"Incastrato" da un giornalista, sospinto da un amico politico, supportato dalla adorata moglie, innamorato di Legnano.

Ha dato questa immagine di sè Gianbattista Fratus, sindaco di Legnano, all'incontro che ha animato l'altra sera, venerdì 4 maggio, la Sala Blu del Welcome Hotel per la decima puntata dell'Incantesimo della Nostalgia, progetto promosso da Luciana e Giuseppe Calini, titolari dell'albergo di via Grigna.

"La politica non mi è mai interessata fino a 20 anni fa – ha spiegato Fratus – anche perchè, con mia moglie dipendente comunale a Castano Primo, dove abitiamo, non mi sembrava corretto scendere in campo proprio nella mia città. Pensavo solo al mio lavoro in una azienda privata. A Legnano, ad una festa della Lega Nord in piazza Primo Maggio, presenti tra gli altri Umberto Bossi, mi invitò il giornalista e scrittore Marcello Staglieno. Fu una bella serata dalla quale nacque poi una chiamata per diventare direttore amministrativo della Lega con un impegno in Brianza".

"A Legnano – ha svelato ancora Fratus – mi portò Giancarlo Giorgetti. C'è bisogno di qualcuno che risollevi la sezione, mi disse. Ho quindi iniziato qui il percorso che alla fine, dopo essere stato consigliere comunale, assessore e vicesindaco, mi ha elevato alla carica di sindaco".

"Alla elezione di primo cittadino – si è accalorato Fratus – ci tenevo tantissimo. E' stata una campagna elettorale, quella dell'anno scorso, in cui mi sono impegnato totalmente. Volevo vincere per restituire alla città, di cui davvero mi sono sempre sentito parte, quello che Legnano mi aveva regalato in fatto di accoglienza, collaborazione e disponibilità. Adesso, da sindaco, farò di tutto per mantenere l'impegno che ho preso con me stesso, con la mia famiglia che mi ha sempre aiutato e sostenuto, con la Lega con la quale ho percorso un lungo cammino di successi e di soddisfazioni".

La puntata è stata tra le più lunghe della serie (tre ore piene, piene), con una "chicca" anche in tema di Lega. Infatti, proprio al movimento dell'allora leader Bossi è stato sempre attribuito il "furto" del nostro Albertone quale simbolo politico. Eh, no! Adriano Garbo e Daniele Berti, nel raccontare la storia del Monumento al Guerriero, hanno svelato lo scoop che vuole la Democrazia Cristiana, negli anni Cinquanta, essere stato il primo partito a farsi rappresentare dall'immagine creata dall'estro artistico dello scultore Enrico Butti. 

In giornata Berti ha confezionato un post riassuntivo l'argmento, qui il testo

Sorpresa e applausi dal pubblico che ha potuto emozionarsi anche con le poesie in dialetto recitate da Luciano Cassina, commuoversi insieme a Pino Pagani, storico dirigente della US Legnanese, quando è stato presentato il programma dei 100 anni della Coppa Bernocchi con i vice presidenti Roberto Taverna e Luca Roveda, festeggiare il giovane e appassionato presidente lilla Giovanni Munafò, conoscere la storia ultracentenaria del quotidiano La Prealpina con il giornalista Luca Nazari e quella più breve di Sempionenews con la famiglia Mari.

Galleria fotografica di Antonio Pasquale Emanuele, che ringraziamo sempre per la amichevole collaborazione