Bullismo, Elisabetta Turano ospite d’eccezione degli Hobbisti sangiorgesi
La pedagogista ha presentato il suo libro "Oltre il bullismo" in una serata ricca di spunti di riflessione
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Ospite d'eccezione sabato 28 aprile al circolo familiare di via Mella di San Giorgio su Legnano, dove il Circolo socio-culturale Hobbisti del paese, con il patrocinio del Comune, ha organizzato una serata dedicata al tema del bullismo. A "sviscerare" insieme al pubblico ed agli organizzatoria tutti gli aspetti di questa piaga sociale sempre più dilagante, infatti, è stata Elisabetta Turano, pedagogista del reparto di pediatria dell'Ospedale Niguarda di Milano.
Se è vero che il fenomeno del bullismo c'è sempre stato, è innegabile che negli ultimi anni si sia fatto «più feroce». Ed è proprio per questo che l'associazione sangiorgese ha scelto di portare in paese per una sera Elisabetta Turano, che nelle 103 pagine della suo libro "Oltre il bullismo" offre una serie d spunti per «riflettere e dialogare nel proprio contesto familiare, scolastico, socio-culturale e ritrovare al suo interno quelle risorse necessarie per un rapporto educativo dialogico, vero ed autentico».
«É stata una serata molto intensa – spiega Graziano Bersan, presidente del Circolo socio-culturale Hobbisti di San Giorgio su Legnano –, con l'autrice che ha spiegato motivi e contenuto di un libro che affronta una patologia relazionale molto difficile da trattare come il bullismo. Insieme a lei anche un'esperta del settore scolastico, che ha contribuito alla spiegazione, e una ragazza vittima di bullismo, che ha portato la propria testimonianza. Ulteriore dimostrazione del coinvolgimento nato dalla serata è stato il lungo dibattito che ne è scaturito».
«Fare i genitori è il compito più difficile e impegnativo che incontriamo nella nostra vita – è invece il commento del sindaco Walter Cecchin, presente alla serata insieme all'assessore alla cultura Claudio Ruggeri –. Non c'è scuola, non c'è studio che ci possa aiutare: lo facciamo con il cuore e l'amore, ma non sempre può bastare. I racconti dei ragazzi fanno capire che la famiglia, gli insegnanti, l'allenatore o l'amico hanno un ruolo importantissimo. Purtroppo molto volte non sappiamo ascoltare i messaggi di aiuto lanciati in quella bottiglia con il mare in tempesta».
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